Gli “incidenti” di questi giorni fra Israele e l’Onu hanno avuto un’eco eccezionalmente vasta. Dalla Russia alla Cina, dalla Turchia ai paesi islamici, dal “Sud globale” alle democrazie occidentali, il mondo intero ha preso posizione contro Israele. Una condanna universale che non era mai stata riservata a nessun Paese. Non ai dittatori nazifascisti, non all’Urss di Stalin, non alla Cina delle stragi maoiste, non alle forche degli Ayatollah, non al massacratore degli ucraini.
Questo significa che Israele è il Male dell’età contemporanea?
Certo è difficile ricavare un simile giudizio da quanto sta accadendo in Libano.
Qui, nel 2006, l’Onu decise l’istituzione di una fascia di sicurezza a sud del fiume Litani, affidando all’Unifil e all’esercito libanese il compito di “controllare il disarmo dei gruppi armati”. Ma, com’è noto, le cose sono andate molto diversamente. Mentre Beirut mostrava di non avere nè un esercito adeguato, nè la volontà politica per intervenire, i Caschi Blu hanno assistito in silenzio alla militarizzazione della “fascia di sicurezza” da parte di Hezbollah, che vi ha costruito depositi di armi, rampe per missili, tunnel. La “fascia di sicurezza” si era trasformata in una base strategica ideale per colpire lo Stato ebraico. E quando, dopo il pogrom del 7 ottobre, Hezbollah ha intensificato il lancio di missili e droni, costringendo le popolazioni locali a fuggire, Tel Aviv ha deciso di occupare il Libano meridionale per “bonificarlo” dalle milizie sciite. Ma a questo punto, fatalmente, è entrata in contrasto con l’Unifil. Forse perchè Hezbollah si fa scudo delle postazioni dei Caschi Blu? Sta di fatto che i colpi sparati contro l’Unifil sono un esplicito invito a non intralciare la resa dei conti con Hezbollah.
Una strategia che cerca di rompere l’accerchiamento del Paese, agli occhi di Israele. L’ennesimo rifiuto delle prescrizioni dell’Onu, agli occhi del mondo.
Ma tanto basta, in un caso o nell’altro, perchè Tel Aviv sia messa alla sbarra urbi et orbi? Dopotutto soltanto gli ingenui ignorano che l’Assemblea Generale dell’Onu ha una maggioranza fortemente ostile allo Stato ebraico. E soltanto gli smemorati non ricordano gli insuccessi delle missioni di pace dei Caschi Blu, come quando a Srebrenica, nel 1995, assistettero al massacro serbo di ottomila bosniaci senza alzare un dito.
Sembra difficile, cioè, sembra assai poco credibile che Israele sia stato crocifisso all’unanimità perchè ha osato violare il santuario dell’Onu. Forse, dietro quella unanimità, cova ben altro, alleanze geopolitiche, progetti di un nuovo ordine internazionale, la guerra delle autocrazie al mondo liberaldemocratico, gli interessi nascosti degli stessi Paesi occidentali. Forse Israele è soltanto un simbolo. E forse qualcosa vuol dire che il simbolo – il simbolo del Male – sia lo Stato degli ebrei.
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