Sapete, da qualche giorno non so se dire “buongiorno”, “buon pomeriggio” o “buonasera”. E non ci riesco, perché ogni giorno, per qualcuno, questo potrebbe essere l’ultimo giorno. Mi riferisco ai miei cittadini, i cittadini dell’Ucraina, che difendono la libertà a caro prezzo. Sono molto lieto di sentire ciò che è stato detto qui. Sono lieto di sentire questa unità, l’unità di tutti i paesi dell’Unione europea. Non sapevo, però, che questo sarebbe stato il prezzo da pagare. L’Ucraina vive una tragedia: migliaia di persone hanno perso la vita, abbiamo avuto due rivoluzioni, una guerra e cinque giorni di invasione su vasta scala della Federazione russa.
Vedete, non ho degli appunti, non ho un discorso scritto davanti a me perché devo fare i conti con la realtà di ogni giorno e questa realtà è fatta di persone che muoiono. Sono convinto che queste vite oggi siano sacrificate in nome dei valori, dei diritti, della libertà, per il desiderio che abbiamo di essere uguali a voi, di avere le libertà che avete voi, e ognuno di noi sta dando del suo meglio, gli ucraini sono resistenti, sono forti, sono incredibili.
Spesso diciamo che siamo pronti, e che possiamo vincere contro chiunque. Sono contento che voi non solo sentiate questa cosa ma la possiate anche vedere, e sicuramente vinceremo, ne sono sicuro. Questa cosa che chiamiamo “la scelta europea dell’Ucraina” è il percorso che abbiamo scelto e desiderato e verso cui ci siamo mossi, e vorrei tanto che oggi se ne sentisse l’eco anche da voi. Vorrei sentire questo messaggio uscire dalle vostre bocche, vorrei sentirvi dire che “la scelta ucraina”, la scelta che abbiamo fatto nei confronti dell’Europa è anche la vostra.
Mi è difficile parlare a lungo perché ci sono continue interruzioni causate dai bombardamenti e dai missili come quelli che si sono abbattuti su Kharkiv questa mattina, la città al confine con la Federazione russa. Lì ci sono stati sempre tanti russi e le relazioni sono ottime: più di venti università si trovano in quella zona, in quella città. E’ la città che ha il più alto numero di università nel nostro Paese. C’è una gioventù brillante lì, effervescente, intelligente, che spesso si è riunita per celebrare insieme molti eventi. C’è una grande piazza, la piazza della Libertà, ed è la più grande piazza europea, davvero, è la grande piazza della Libertà: immaginatevela questa mattina – questo posto con questo nome – colpito da due missili, sono morte decine di persone: eccolo il prezzo che dobbiamo pagare per avere la libertà.
Stiamo lottando ogni giorno per difendere la nostra terra, lottiamo per la nostra libertà. E credetemi, nonostante tutte le più grandi città del nostro paese siano bloccate, nonostante sia difficile arrivare ad aiutarci, oggi ogni metro che riusciamo a tenere, non importa quale sia il suo nome, sarà parte di una piazza della Libertà. Nessuno riuscirà a spezzare questa cosa, siamo forti. Siamo ucraini.
Vogliamo che i nostri figli possano crescere qui. Credo che sia una cosa ragionevole da chiedere. Sedici bambini sono stati uccisi ieri e ancora una volta il presidente Putin ci ripete che la sua è un’operazione che mira alle infrastrutture militari. Quali infrastrutture militari sono state presidiate dai nostri bambini? Forse i nostri figli guidano i carri armati? Sedici bambini sono stati uccisi.
Onorevoli, la nostra gente, i nostri cittadini sono motivati. Noi stiamo lottando per i nostri diritti, per la nostra libertà, per la nostra vita e adesso lottiamo per la sopravvivenza e questa è la più forte delle motivazioni. Ma siamo anche di fronte al nostro destino, e vogliamo essere uguali a voi, vogliamo essere dei membri dell’Unione europea. Oggi lottiamo anche per questo, perché vediate che assieme a noi l’Ue sarà più forte. Senza di voi invece l’Ucraina sarà sola. Abbiamo dato prova della nostra forza, abbiamo dimostrato che siamo proprio come voi. Adesso per favore mostrateci di essere al nostro fianco, dimostrateci che non siamo soli, dimostrate che siete, siamo europei. E così la vita vincerà contro la morte e la luce prevarrà sulle tenebre.
Gloria all’Ucraina.
VOLODYMYR ZELENSKY
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