Ilvio Diamanti su Repubblica ha dimostrato – cifre alla mano – che in Sardegna cio’ che ha fatto la differenza è la personalità della candidata alla Presidenza.
La manager e imprenditrice Alessandra Todde è piaciuta agli elettori molto di più della somma dei partiti che l’hanno sostenuta.
Per riappassionare i milioni cittadini che non votano (o che votano malvolentieri) la scelta di persone specchiate, empatiche e capaci di cui gli elettori abbiano fiducia e’ (oggi molto piu’ di ieri) un prerequisito del successo per qualunque raggruppamento politico.
Più cresce la volatilità dei comportamenti elettorali più la fiducia nelle candidate e nei candidati diventa fattore di successo.
Questo aspetto è ancora più determinante per la vasta area liberal-democratica, radicale, cattolico-ambientalista, socialista, repubblicana ed europeista che auspicabilmente dovrebbe dar vita alla nuova lista “Stati Uniti d’Europa”, una idea visionaria, lanciata tanti mesi fa da Emma Bonino.
In queste settimane ho iniziato a sondare il terreno con amici e conoscenti: oggi è terribilmente difficile convincere persone ad impegnarsi nella sfera pubblica, persino per un consiglio di quartiere.
Il clientelismo dei cerchi magici nei partiti, l’ inefficienza della macchina pubblica, il giustizialismo (spesso inconsapevole) di settori della magistratura tendono a scoraggiare le persone a dedicare una parte del loro tempo alla gestione della cosa pubblica e alla attività politica come passione civile.
Invece di coltivare l’identità del proprio partito – o peggio litigare come i capponi di Renzo nei Promessi Sposi – propongo una pausa di riflessione a Carlo Calenda e a Matteo Renzi in primis, ma anche ai Richetti, ai Marcucci, ai Gozi, ai Falasca, ai Pizzarotti solo per citare qualche nome.
Le elezioni europee avranno un un’importanza storica e nessuno ha il diritto di sentirsi al centro del mondo
https://www.soloriformisti.it/schiaffo-alla-meloni/
Questa volta e’ davvero da irresponsabili disfare la tela di Penelope. In tempi di quaresima qualche giorno di digiuno da Twitter non può che far bene.
La mia speranza è che nei prossimi giorni di silenzio la grinta diplomatica di Emma Bonino, Maria Elena Boschi, Mara Carfagna (e di altre leader) possa permettere di ricucire gli strappi e portare in fondo l’ inedita scommessa politica della lista per gli Stati Uniti d’ Europa.
Ma proprio per il successo di questa nuova ed entusiasmante prospettiva politica i partiti non dovrebvero chiudersi nei loro microscopici orticelli, ma girare l’ Italia in cerca delle persone migliori.
Sono contento che Giuseppe Conte con Alessandra Todde abbia fatto la scelta vincente e mi auguro di cuore che la sua attività di governo risponda alle aspettative dei cittadini della Sardegna.
E’ una novità perché in passato per Conte – descritto mirabilmente da Fabrizio Roncone
non è stato così.
A parte le primule di Arcuri pochi conoscono un errore di miopia politica ( per me molto grave) compiuto dal governo giallo rosso nella nomina del Presidente della Autorità Anticorruzione.
Con tutto il rispetto per le sue competenze in materia di diritto amministrativo come si fa a preferire il Professor Giuseppe Busia a candidati di ben altro peso investigativo ed esperienza internazionale?
Mi riferisco a due grandi personalità ovvrto Liliana Ferrara e Gianni De Gennaro, due veri e propri pilastri della strategia di Giovanni Falcone nel contrasto alla mafia e alla criminalità organizzata transazionale.
Un Europa federale – e pertanto dotata di un potere effettivo nello scacchiere mondiale – è ciò che serve all’ Italia di oggi e di domani.
Nel suo libro più recente Vittorio Parsi (a cui va il mio affettuoso saluto) ha scritto: “la nostra Madre Patria, italiana ed europea, ha bisogno di cittadine e cittadini attivi , capaci di dare concretezza al loro amor di patria…” .
Vittorio ha ragione, ma questo può avvenire ad una condizione: la politica deve aprirsi al mondo e cambiare radicalmente le proprie abitudini per meritarsi la fiducia dei cittadini
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