E chi l’avrebbe mai detto? Siamo usciti dal 2018 con gli sguardi rassegnati, la sensazione che i nostri risparmi fossero andati in fumo o seriamente compromessi e la paura di non recuperare più. Mannaggia. Era l’esclamazione più delicata che, chi come me, si trova a gestire quotidianamente delicati rapporti di interlocuzione. Perché il magico mondo della finanza si basa su alcuni concetti chiari e semplici: se va male un investimento, ce ne sarà un altro che reagisce in senso opposto. Magari in termini assoluti, non avremo mai la parità, ma c’è sempre un “ombrellino” di difesa pronto ad aprirsi, quando hai la sensazione di precipitare. E invece nel 2018, neanche quello. Il colore rosso a dominare ovunque e prospettive macro-economiche e geopolitiche piuttosto cupe ovunque. Insomma, ci si aspettava un 2019 difficile. E invece?
E invece i listini sia azionari, che obbligazionari per una volta si sono stancati di seguire le previsioni. L’economia mondiale rallenta dal 3,7% al 3,5% annuo? In eurozona la crescita è passata dal 1,7% al 1,1%? E i listini volano. Con Piazza Affari regina d’Europa. E le banche centrali (va detto) danno un importante aiuto: la Bce rimanda discorsi di aumento tassi al 2020 e la Fed ribalta la politica monetaria, non ci sarà il rialzo di 50 punti base come promesso, ma anzi interromperà la riduzione del bilancio, creando liquidità.
E poi c’è Trump. Che a dire il vero non ha raggiunto alcun accordo commerciale con la Cina al momento, ma non sembra neppure più così belligerante come nel passato. Anzi i suoi famosi tweet che avevano creato non pochi imbarazzi sui mercati finanziari, sembrano oggi ormai metabolizzati. Persino i suoi toni duri nei confronti dei paesi produttori di petrolio non impediscono all’oro nero di salire sui massimi annuali. E anche l’oro (giallo)tiene, azzerando i guadagni di inizio anno, ma mantenendosi in terreno positivo.
Un trimestre straordinario insomma. Sarebbe bello poter farlo durare ancora. Avviso ai nostri governanti: non è necessario commentare sempre e tutto sui social. Come dice il proverbio: “Un bel tacer, mai scritto fu..”
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