In Germania molti genitori sono insoddisfatti perchè alle elementari i loro figli non imparano a leggere e scrivere in tedesco come si deve.
Una delle ragioni dell’insufficienza didattica viene attribuita alla massiccia presenza nelle classi di figli di immigrati arrivati di recente che non conoscendo il tedesco rendono molto più lento e complicato il lavoro degli insegnanti.
Probabilmente questo discorso e’ esagerato, ma contiene un nocciolo di verità. In ogni caso ciò che conta sono le percezioni dei cittadini ed è con queste che la politica deve misurarsi.
Per la destra la risposta è relativamente semplice: i genitori hanno ragione; si devono pertanto istituire classi differenziate e dividere i bambini in due gruppi: a) classi normali per chi parla la lingua madre in modo eccellente ; b) classi “speciali” per i bambini che parlano poco e male il tedesco.
La destra cavalca così senza tanti scrupoli il malcontento dei genitori e prospetta soluzioni pratiche anche se ignorano il tema dell’ integrazione culturale e dell’ inclusione sociale.
Non più tardi di ieri a Monaco il partito Alternative fur Deutschland ha messo al centro della sua campagna elettorale l’ idea di classi speciali per i figli di immigrati in vista delle elezioni che si terranno in Baviera il prossimo 8 ottobre.
La “purezza” linguistica non è come la purezza della razza perseguita dall’ eugenetica perché nelle classi “normali” potrà accedere anche il bambino di colore che se la cava benissimo in tedesco, ma quelli bravi saranno comunque vissuti come eccezioni.
In Baviera esistono peraltro ancora numerose scuole speciali “chiuse” dedicate a bambini disabili con i conseguenti e noti rischi di ghettizzazione.
A livello subliminale i messaggi della destra tedesca che passano sono due: 1) esistono bambini di serie A e di serie B; 2) i bambini tedeschi non parlano bene la loro lingua per colpa dell’ immigrazione.
Un ulteriore aspetto di cui tener conto è che i genitori ricchi possono permettersi di iscrivere i propri figli a scuole private molto più efficienti: una altra forma di discriminazione.
La campagna elettorale in Baviera – appena iniziata – e’ una buona occasione per affrontare i temi sollevati da SoloRiformisti con la stimolante discussione aperta da Sergio Benvenuto sul “perche’ la sinistra perde
La destra di AFD riconosce (e strumentalizza) il malumore dei genitori insoddisfatti delle scuole elementari tedesche promettendo soluzioni pragmatiche anche se in potenziale contrasto con i principi sanciti dalle convenzioni internazionali sui diritti dei bambini.
Su questo tema come si comporta, invece, la sinistra? A differenza della destra il linguaggio della sinistra parte sempre da concettualizzazione astratte che però spesso non è in grado di tradurre in definizioni operative.
L’ enunciazione teorica della SPD è chiara: ci impegniamo a realizzare politiche di inclusione sociale. Ma cosa significa? A volte rispondere a questa domanda e’ relativamente semplice ( per i cittadino disabili stanzieremo x Euro per rimuovere le barriere architettoniche), ma il più delle volte è difficilissimo se non impossibile.
Se al genitore arrabbiato perché il figlio legge e scrive male in V elementare non puoi rispondere con i bla i bla: “siamo per l’ inclusione sociale”.
Un gruppo di volontari alla Casa del Popolo di Impruneta ha organizzato un doposcuola per i bambini che avrebbero bisogno di ” ripetizioni”, ma non se le possono permettere: l’ 80% per cento provengono da famiglie di immigrati. Ben venga il volontariato, ma non può essere la soluzione.
Perché la sinistra ai genitori scontenti non risponde in questo modo? Introdurrò per 4 giorni alla settimana 2 ore di dopo scuola obbligatorio per migliorare le capacità linguistiche dei bambini che ne hanno bisogno.
La sinistra non perde perché non mantiene le sue promesse come tanti pensano. No, la sinistra perde perché (sempre più lontana della realtà) non è più in grado di formulare le sue promesse.
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