Tecnologia e finanza non sempre procedono di pari passo. L’espansione delle imprese tecnologiche sui mercati finanziari, dove hanno toccato il 30% del totale, è stata provocata da aspettative di crescita sproporzionate. Perciò, la brusca caduta dei titoli di inizio agosto è derivata probabilmente dalla riacquisita consapevolezza che per fare fruttare investimenti e profitti sono indispensabili tempi lunghi, non particolarmente prediletti dalle borse. L’entrata in vigore del Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (IA), per la formazione di un mercato digitale affidabile, si è intrecciata con un confronto in importanti sedi internazionali. Durante il G20 dei Ministri delle finanze e delle Banche Centrali a Rio de Janeiro, il governatore della Banca d’Italia ha notato come la dimensione tecnologica sia strettamente connessa alla sicurezza economica e l’applicazione dell’intelligenza artificiale possa avere conseguenze positive, ma con alcuni pericoli “in termini di concentrazione di potere, di possibili disuguaglianze e di effetti sull’occupazione”. Un’analisi dell’Economist Intelligence Unit dal titolo “Intelligenza artificiale: dalla sperimentazione all’implementazione” ha esaminato l’apporto di ChatGPT – lo strumento di apprendimento automatico dedito al dialogo con gli esseri umani e capace di generare nuovi contenuti (conversazioni, storie, immagini, video e musica) – alla configurazione delle tecnologie più progredite, rilevandone innanzitutto l’alto potenziale democratico. Alcune tra le più grandi aziende innovative globali (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft e Nvidia) stanno impiegando l’intelligenza artificiale generativa per accrescere la loro efficienza operativa sui versanti dell’incremento della produttività, del potenziamento dei processi produttivi e della riduzione dei costi. Ma anche per realizzare nuovi flussi di entrate, indirizzando l’innovazione verso i settori dell’energia, dei servizi finanziari o dell’assistenza sanitaria. Ad esempio, nel comparto automobilistico, l’IA generativa viene usata per azionare direttamente varie funzionalità all’interno del veicolo e per finalità promozionali. Nel campo dei beni di consumo, si fa ricorso a questo mezzo per semplificare l’organizzazione della manodopera, formulare programmi di lavoro, individuare i prodotti con una ricerca vocale ed effettuare campagne di marketing. Nei servizi finanziari, l’IA permette la creazione di nuovi prodotti per i clienti, anticipando modelli futuri di spesa e fornendo raccomandazioni di investimento. In ambito sanitario, le applicazioni per migliorare i servizi pubblici sono molteplici. L’Organizzazione mondiale della sanità ha predisposto un prototipo in grado di offrire informazioni in tempo reale su stili di vita, salute mentale e condizioni di forma; inoltre, in Germania è stata varata una piattaforma per accelerare lo sviluppo dei farmaci. Nonostante queste vaste sperimentazioni, che mostrano un aumento consistente degli investimenti nelle tecnologie generative, le aziende utilizzano ancora in gran parte l’intelligenza artificiale classica. Eppure, la diffusione di ChatGPT, Microsoft Copilot e Google Gemini ha reso più partecipato l’impiego delle tecnologie, nel senso di un accesso di massa a questi strumenti, sebbene richieda la comprensione dei loro vantaggi e limiti, tra i quali la possibilità di ricevere informazioni fuorvianti o inesatte. Il punto focale di questa evoluzione riguarda, però, una prospettiva molto più ampia, dato che, come ha notato Ray Kurzweil, uno dei pionieri di questo settore, l’intelligenza artificiale sta compiendo un salto “dalla rivoluzione del solo mondo digitale alla trasformazione anche del mondo fisico”: sembra di essere nella fantascienza, ma è realtà. Le implicazioni essenziali di questo sovvertimento si concentrano nell’adozione dell’IA proprio nelle tre aree dell’energia, della manifattura e della medicina, in aggiunta ai trasporti e alla logistica. In campo energetico, l’accelerazione delle innovazioni nel fotovoltaico e nelle batterie è straordinaria, essendo passati da circa 20.000 composti inorganici disponibili per tutte le tecnologie nel corso della storia fino al 2023, a ben 421.000 ritrovati negli ultimi mesi con l’ausilio di Gemini. Nei comparti produttivi, l’IA sta facendo notevoli passi in avanti per la riduzione dei costi della manodopera e l’estrazione di materie prime, attraverso la robotica, oltre che per la sostituzione delle terre rare con materiali comuni (zirconio, silicio e grafene a base di carbonio). Nel campo della medicina, la biosimulazione molecolare – una modellazione computerizzata che consente uno studio approfondito del corpo umano e del funzionamento di farmaci personalizzati – è capace di testare velocemente miliardi di alternative nella ricerca di trattamenti più efficaci. Fino al 2022 erano state individuate le forme di circa 190.000 proteine, ma soltanto in quell’anno il sistema AlphaFold di DeepMind ne ha scoperte più di 200 milioni. Si tratta dell’inizio di un percorso per raggiungere una piena padronanza della biologia cellulare, favorendo una vita più lunga e sana, senza i limiti originari di scarsità e fragilità degli esseri umani. L’Economist ha calcolato un budget pari a 400 miliardi di dollari di investimenti in hardware, ricerca e sviluppo per l’IA da parte delle Big Tech per quest’anno. Secondo Goldman Sachs, l’IA generativa potrebbe determinare un aumento del 7% (quasi 7.000 miliardi di dollari) del PIL globale e incrementare la crescita della produttività dell’1,5% annuo in un decennio. Le previsioni dell’economista del MIT Daron Acemoglu sono molto più contenute, pensando a un aumento “non banale ma modesto” di questi stessi indicatori. Al di là di questa disputa, l’attenzione va indirizzata verso i cambiamenti globali in atto, cercando di comprendere la portata di un passaggio epocale. L’IA generativa provocherà un grande sconvolgimento tecnologico, anche se non è dato di capire in quali modi e dimensioni. È solo il primo tassello di un contesto sconfinato, costellato da un’intelligenza artificiale “forte” o “generale”, capace di emulare il pensiero umano in tutta la sua complessità. Qui comincia l’avventura dell’intelligenza artificiale, che non è ancora la completa maturazione della rivoluzione digitale, ma il prodromo – “l’abilitatore tecnologico”, come afferma Pedro Garcia di Minsait – della prossima grande trasformazione, appena iniziata e già inarrestabile. In questa sfida devono sapersi collocare l’Europa e i suoi territori al crocevia dei punti cardinali del mondo. L’Italia e il Mezzogiorno, se riuscissero cogliere il momento, potrebbero essere un avamposto geoeconomico di questa svolta, provando a compiere il balzo verso il futuro di cui hanno storica necessità.
TECNOLOGIA E ENERGIA SCOMMESSA CHE PASSA PER IL SUD
Durante il G20 il governatore della Banca d’Italia ha notato come la dimensione tecnologica sia strettamente connessa alla sicurezza economica e l’applicazione dell’intelligenza artificiale possa avere conseguenze positive, ma con alcuni pericoli “in termini di concentrazione di potere, di possibili disuguaglianze e di effetti sull’occupazione”.
Il Mattino 18 agosto 2024
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