Stamattina all’alba qualcuno ha smesso di pensare che con la tessera del partito unico in Toscana si potesse essere onnipotenti.
Il fatto
Arresti domiciliari per il Sindaco del Comune di San Vincenzo per il reato di corruzione. Indagati altri esponenti della Giunta tra cui il Vice Sindaco e alcuni imprenditori. In totale una ventina di persone.
Tra le contestazioni mi ha colpito l’abuso edilizio, si poteva addirittura andare modificare lo skyline della città, (e che vuoi che sia per chi svolge il ruolo di Sindaco deturpare il paesaggio della propria città, di mare per altro), falso in atto pubblico, corruzione, turbata scelta del contraente negli appalti ad opera di imprenditori e funzionari.
Io ti finanzio e ti faccio eleggere e tu mi fai costruire per farmi guadagnare, sembrerebbe questa la cruda sintesi.
“Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, l’azione del comune di San Vincenzo sarebbe stata diretta ad assecondare le richieste provenienti da imprenditori che hanno contribuito, con varie modalità, ad assicurare – per la rielezione del Sindaco alle amministrative del maggio 2019 – un sostegno politico e finanziario nella misura del 2/3 delle somme incassate per effetto dell’aggiudicazione di lavori pubblici. Alcuni membri della giunta hanno (avrebbero ndr) tenuto condotte tali da far contestare loro di essere espressione di precisi interessi economici degli impresari assegnatari di lavori pubblici.”
Siamo tutti garantisti certamente, e come dicono quelli bravi, siamo sereni. E diciamolo, siamo pure abituati.
Chi e’ il Sindaco di San Vincenzo?
Da buona recruiter leggo i curricula.
Leggo i curricula non per carpirne titoli altisonanti o le Università eccellenti e neanche, ovviamente, come strumento di divinazione.
Il curriculum ci dice tutto sulla persona, se lo si sa leggere.
Ci racconta la sua curiosità o la sua indolenza, la sua voglia di contribuire alla cosa pubblica o il suo egoismo, la sua capacità di analisi oppure il suo velleitarismo, la sua legittima ambizione o il suo ego smisurato, la sua rassegnazione o la sua determinazione, Il suo conformismo o la sua creatività, la sua tolleranza alla frustrazione o il suo menefreghismo.
E anche il Sindaco del paese costiero pubblica il suo. Dopo la terza media e un lavoro alla Coop inizia la carriera politica. Da segretario comunale a segretario dei democratici di paese passando per assessore provinciale fino a Sindaco.
Mi sono sempre divertita a leggere i curricula dei nostri consiglieri comunali e regionali. E in molti non ho visto alcuna esperienza professionale rilevante. Spesso solo incarichi di partito o similari. Insomma, tanti paracadute. Non un manager, non un imprenditore, non un commerciante, non un libero professionista, che lotta cade e si rialza. Magari piu’ volte. Magari che ha visto l’inferno ma che non si arrende.
Una rivoluzione repubblicana
Dobbiamo davvero metterci d’accordo su alcuni valori imprescindibili che risalgono alla storia della nostra Repubblica e alla nostra Costituzione. Dai quali derivano i comportamenti di chi ci amministra.
Il Sistema di potere dal quale dipendono le nostre vite si fonda sulla preservazione di privilegi, sul mantenimento di rendite di posizione elettorali che vanno oltre a qualsiasi logica di bene comune.
Proprio perché si usano i soldi pubblici per curare i propri interessi particolari, le conseguenze della malagestione di un paese, di una citta’ o di una nazione, risultano del tutto irrilevanti.
Anche il Monarca Assoluto, perchè era proprietario di tutto, terreni e denari, si guardava bene dal tirare troppo la corda, non poteva permettersi errori grossolani di gestione del potere, perché ne avrebbe pagato per primo i danni.
Nomine e incarichi cosiddetti fiduciari, aumenti di spesa pubblica per garantire posizioni all’ interno della Pubblica Amministrazione, corruzione e mediocrità.
Ogni tanto qualcuno si alza e sperando di sembrare intelligente afferma di voler sottoporre il popolo ad un esame propedeutico al voto, al fine di tutelare la nostra democrazia.
Mi sembra urgente ribaltare il paradigma.
michele giusti
Sempre interessante leggere le considerazioni di Sandra. Puntuali e ricercate mai banali.
grazie
Sandra
Grazie, onorata, Michele
Giancarlo
In Emilia-Romagna abbiamo lo stesso sistema di potere. È la ditta di Bersani. Costruito in decenni, raccontando di essere alternativi al potere centrale democristiano. Siamo più “sfacciati”: nel sistema di potere abbiamo inclusi i sindacati. Che diventano sindaci quando favoriscono il sistema non opponendosi a manovre balorde.