“Trent’anni di delibere, mozioni, voti, ricorsi, dibattito e siamo ancora ad aspettare una nuova e funzionale pista dell’aeroporto di Firenze e la chiusura dell’attuale. La discussione di questi anni è paradossale perché chi è contro la nuova pista, qualsiasi pista, è per mantenere tutto così come è. Noi da riformisti non abbiamo paura a dire SI’ alla nuova pista e la chiusura dell’attuale”.
Così Gabriele Toccafondi, Nicola Danti e Marco Ricci di Italia Viva oggi durante l’incontro promosso da IV “Sì alla nuova pista. Basta No!”
“Adesso abbiamo una pista corta, che da una parte ha un monte, dall’altra 30.000 persone che vivono, studiano, lavorano e sono nel mezzo al rumore assordante. Per volarci si deve avere un brevetto ad hoc.
Se c’è vento, nebbia, pioggia forte si rischia di non decollare e atterrare.
In media in un anno (pre pandemia) venivano dirottati circa 1.000 voli. Con una perdita diretta di poco meno di 100.000 passeggeri l’anno. Diretta perché a questi andrebbero sommati quelli che decidono direttamente di non venire o di non partire da Firenze per paura di essere dirottati e quindi acquistano il biglietto su altri scali come Roma, Bologna o Pisa.
Eppure la nuova pista di 2.200 metri permetterebbe di volare con varie condizioni meteorologiche, senza cancellare voli. Permetterebbe di collegare Firenze al bacino del mediterraneo. Consentirebbe di far arrivare molti più turisti, e chi arriva in aereo non visita Firenze e la Toscana in un giorno. Farebbe aumentare investimenti e posti di lavoro. Sarebbe un investimento sul quale i soldi statali sono già arrivati e per la maggior parte sarebbe un investimento privato.
Inoltre la nuova pista diminuirebbe l’impatto acustico, da 7.000 persone che adesso vivono sotto il cono del rumore forte si passerebbe a 12, consentirebbe la realizzazione del parco della piana che adesso è più simile ad una discarica e farebbe ripensare la mobilità pubblica in tutta la piana con il tram.
Politicamente la nuova pista rappresenta la differenza che c’è tra populisti-sovranisti-urlatori che stanno con i comitati del “no a prescindere” e i riformisti ovvero quelli che a problemi reali cercano di dare risposte, non semplici ma necessarie.
La differenza politica adesso è questa.
Per questo abbiamo titolato “basta no”.
A sinistra come a destra si devono ancora decidere da che parte stare.
Noi non abbiamo dubbi”.
Tiziano
Coloro che dicono no alla nuova pista sono gli stessi che 40 anni fa erano contro l’invaso di Bilancino. Se avessero prevalso oggi l’area metropolitana Firenze/Prato sarebbe senza acqua l’estate