La sequenza di orribili omicidi e di attentati stragisti del terrorismo e del fanatismo islamico (è inutile nasconderlo nei comunicati, di questo si tratta), da Parigi, a Nizza, a Vienna, a Kabul, richiama la nostra attenzione e il nostro sdegno. Ma questo non basta, non basta elevare le norme di sicurezza nei singoli Paesi. Occorre che le forze politiche più avvedute capiscano che bisogna fare dei passi decisi in avanti verso la unificazione europea, con sistemi di polizia e di investigazione a livello europeo. Non basta il coordinamento e lo scambio di informazioni tra polizie e servizi segreti nazionali: occorre una forza di polizia europea e un servizio segreto, per l’interno e per l’esterno. europeo, per la raccolta di informazioni, lo spionaggio e il controspionaggio. Non possiamo continuare ad essere un simulacro di “Europa”, e tutt’al più, un grande mercato commerciale. Andiamo in ordine sparso, come se quello che succede ad altri Paesi europei, non ci riguarda direttamente: qualche comunicato di solidarietà, e tutto finisce lì.
Macron non è il mio eroe preferito, certamente ha commesso degli errori, ma non è possibile accettare l’arroganza del sultano turco, che vuole ristabilire il califfato sunnita e il predominio ottomano sul Mediterraneo, sul Medio Oriente, sul Nord Africa. Non si dimentichi tra l’altro che nel 2009 è stato costituito il “Consiglio turco, ovvero il Consiglio di cooperazione degli Stati di lingua turca”, di cui fanno parte, quattro stati dell’ex Urss, tra cui l’Azerbaijian, dove nel 2019 si è tenuto il settimo vertice del Consiglio turco. Nell’aprile 2020 alla teleconferenza ha partecipato anche Orban, per l’Ungheria, come stato osservatore e l’Ucraina è un possibile futuro osservatore.
Non vi è nulla di strano dunque nell’appoggio turco agli azeri contro l’Armenia. E anche qui, come nel Medio Oriente, l’Europa può mostrare la sua migliore diplomazia delle parole, ma non ha una forza militare da mettere in campo, non ha mezzi e strumenti di deterrenza. Nel vuoto sono caduti, l’anno scorso, gli appelli di Macron a superare la Nato e a dar vita a una forza europea di difesa, che è l’unica strada da percorrere per pesare seriamente nel Nord Africa, nel Mediterraneo, nel Medio Oriente, e ottenere condizioni di pace e di distensione ai confini dell’Europa. A me stesso ricordo che la guerra del Nagorno Karabakh si svolge in un luogo più vicino delle Canarie o della Lapponia, regioni dell’Europa.
Del resto, la vicenda del virus covid-19 sta mettendo bene in evidenza che solo con uno sforzo comune si possono affrontare le conseguenze economiche dell’epidemia, Purtroppo è mancata, a marzo come in questi giorni, l’idea e la volontà di un’azione comune, gestita dalla Unione Europea, per combattere la pandemia, che non ha confini come evidente a tutti noi, ma forse non è mai stato evidente ai governi europei. Altro che discussioni tra governo centrale e Regioni.
Comunque, questo è il momento per dire da parte delle forze europee che abbiamo bisogno di una Europa vera, unita e sovrana (con chi ci sta). Chi la considera solo uno sportello bancomat, si arrangi, e questo vale per i Paesi dell’Est e forse anche per l’Italia, che un tempo era il Paese con le forze politiche più europeistiche di tutti gli altri Paesi. Di fatto, siamo come l’Ungheria, pensiamo all’Europa solo quando deve (deve, è usato apposta) darci i soldi per il “Recovery Fund Nest Generation”. E guai se vogliono controllare come li spendiamo, perché noi siamo vogliamo essere sovrani a casa nostra con i soldi degli altri.
Speriamo che vinca Biden, ma comunque l’Europa deve diventare grande.
(questo articolo, con il consenso dell’amministratore del blog è tratto da www.ilmigliorista.eu)
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