Quando un uomo in un angolo della terra lotta per la sua libertà ed è perseguitato perché vuole restare un uomo libero io sono al suo fianco con tutta la mia solidarietà di cittadino del mondo (Sandro Pertini)
Sanremo, sabato 11 febbraio 2023, è l’ultimo giorno del Festival. La RAI si appresta non solo a celebrare il solito trionfo per i dati audience da capogiro ma anche a percorrere fino in fondo il cammino dell’ipocrisia e della vergogna. Quel cammino lungo il quale quello che avrebbe dovuto essere l’intervento di Zelensky si è trasformato poco alla volta in un comunicato scritto letto dal conduttore Amadeus dopo essere stato visionato non si capisce da chi e previsto poco prima delle due di notte, all’una e cinquantadue secondo la scaletta ufficiale, durata circa quattro minuti…
Sarà pur vero che “Sanremo è Sanremo” come diceva uno slogan pubblicitario di qualche anno fa, però teniamo presente che il presidente ucraino, durante questo anno di Resistenza contro l’aggressione russa è stato ospite, in collegamento diretto o con videomessaggio, al parlamento di molti paesi occidentali e a quello di Strasburgo, alla cerimonia dei Golden Globes, al Festival del Cinema di Cannes e alla Mostra del Cinema di Venezia.
Sempre a Sanremo al sedicente Festival del Disarmo, tra l’entusiasmo di No vax e di quelli che Sartori chiamava cieco-pacifisti (Corriere della Sera 18/10/2002) per gli interventi di Povia e di Ugo Mattei, le bandiere della pace sventolano insieme alle bandiere russe.
Sanremo però è anche qualcos’altro, lo testimoniano i due appuntamenti a sostegno del popolo ucraino e della sua lotta contro l’invasore concretizzati nella presentazione del libro L’Italia e l’Europa alla canna del gas di Igor Boni, presidente nazionale di Radicali Italiani, seguito da una manifestazione di testimonianza, impegno e solidarietà organizzata dalla Comunità Ucraina di Sanremo, da Energia Democratica e da Azione a cui hanno aderito i Radicali.
Durante la presentazione del libro, che a visto la partecipazione del segretario di Radicali Italiani Massimiliano Iervolino, Giulio Manfredi e Gian Piero Buscaglia, sono state ben evidenziate le dinamiche che hanno portato alla situazione attuale, atteggiamenti che vanno dalla sottovalutazione del rischio a errori di valutazione fino a trasformarsi in rifiuto di prendere atto della realtà e in vere e proprie complicità con il potere di Putin, che sin dall’inizio, più di vent’anni fa, aveva dimostrato il suo volto criminale. Boni ha dedicato il suo lavoro a diversi “amici e compagni radicali che hanno lottato e non ci sono più”, e “ad Anna Politkovskaja, al suo coraggio”.
Il nome della giornalista della Novaja Gazeta assassinata sulla porta di casa lo incontriamo nuovamente nella seconda parte del pomeriggio, perché la manifestazione si apre con il suono dell’allarme aereo e la lettura da parte di Olha Bohdanivna, della Comunità Ucraina di Sanremo, dell’elenco delle vittime di Putin, agghiacciante e interminabile.
Intervengono poi Alessandro Biamonti di Energia Democratica, con un breve ma esauriente e chiaro excursus storico sui rapporti tra Ucraina e Russia, dall’impero zarista a oggi passando per l’Urss. Carlo Biancheri di Azione ricorda i rapporti tra Liguria e Ucraina, soffermandosi su Lesja Ukrainka, in quanto la poetessa che nelle sue opere utilizzò il tema della cattività babilonese per raccontare della sofferenza del suo popolo sotto il dominio degli zar soggiornò a Sanremo dal 1901 al 1903. Igor Boni sottolinea come molte persone non abbiano ancora capito che gli ucraini sono in trincea anche per la nostra democrazia e la nostra libertà, evidenzia le responsabilità in proposito dei mezzi di informazione nostrani, e, dopo aver denunciato e la censura della Rai a Zelensky, conclude con l’invito, per chi non l’avesse ancora fatto, a firmare l’appello per l’incriminazione di Putin di fronte alla Corte Penale Internazionale dell’Aja per crimini di guerra e contro l’umanità.
Numerosi i messaggi e gli interventi in remoto: i deputati del PD Lia Quartapelle, membro della Commissione Esteri e della Commissione d’Inchiesta sulla morte di Giulio Regeni, e Marco Siamiani della Commissione Ambiente; Caterina Avanza di Azione, consigliera al Parlamento Europeo per la delegazione di Emmanuel Macron; la giornalista freelance Julia Kalashnyk da Kharkiv, le attiviste bielorusse Yuliya Tarasevich e Katsiaryna Ziuziuk, giornalista e presidente di Supolka Italia; particolarmente toccanti sono stati i messaggi dall’Iran che gettano un ponte ideale tra i due popoli impegnati oggi a lottare per la libertà di tutti noi.
Sono ancora intervenuti Flavio Di Malta della direzione regionale del PD e Giorgio Trucco Consigliere di maggioranza del Comune di Sanremo.
Infine Padre Andriy della Chiesa Cattolica di rito orientale ha ribadito il diritto degli ucraini a difendersi e ha invitato i presenti ad unirsi alla sua preghiera.
Durante la manifestazione tra interventi e testimonianze sono stati inseriti diversi intermezzi musicali grazie a Nadiya Kava, Nataliya Shelepnytska e Olga Kartel, e numerose affermazioni relative alla lotta per libertà e per la dignità dell’uomo, da Winston Churchill a Bernard Shaw, da Liliana Segre a Sandro Pertini. A queste citazioni mi permetto di aggiungerne altre due, una della scrittrice ucraina Oksana Zabuzko: “della seconda guerra mondiale il genere umano non ha capito e imparato niente, per cui ogni discorso che non parta dal presupposto che la Russia è uno Stato terrorista e che il suo presidente è un serial killer lo trovo in ritardo di almeno otto anni e completamente privo di senso”, l’altra, molto più breve, di Vera Politkovskaja, la figlia di Anna: “Mia madre l’avrebbe chiamata guerra”.
Francesco Sarchi
la presentazione del libro si può trovare su Radio Radicale:
e è possibile vedere l’intera manifestazione sulla pagina Fb di Energia Democratica Liguria:
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