Comunque si giudichi l’esecutivo giallo-rosso, che forse sta nascendo nel momento in cui scriviamo queste note, una cosa è certa: i governi ormai prescindono dalla volontà del corpo elettorale. Si dirà. La nostra è una repubblica parlamentare e quindi governi e maggioranze si formano in Parlamento. Verissimo. Solo che le maggioranze che si formano in Parlamento dovrebbero essere la conseguenza, anche in un sistema proporzionale, degli impegni che le varie forze politiche hanno preso davanti agli elettori. Invece, niente di tutto questo. In caso contrario, ed è quello che avviene oggi, l’elettore affida al partito che vota una delega che praticamente è in bianco. Al voto del 2018 la Lega si presentò con il centro-destra sparando ad alzo zero contro i 5Stelle con i quali invece poi ha fatto il governo. Stessa cosa si sta verificando ora. Il PD, sia in campagna elettorale e fino alla settimana scorsa, ha detto peste e corna dei 5Stelle, ovviamente ricambiato con gli interessi. Ora, come per magia, critiche, offese ed insulti sono stati messi da parte da entrambi i partiti, e i due stanno tentando di dar vita ad un nuovo Esecutivo.
E’ una distorsione che produce negli elettori disaffezione e rifiuto della politica. Torna così di attualità il problema della modernizzazione del sistema politico-istituzionale, di cui si sta discutendo, senza mai arrivare a niente, da decine e decine di anni. Un tema, che fu posto per la prima volta all’attenzione dell’opinione pubblica dall’iniziativa di Bettino Craxi. Praticamente siamo ancora a quel punto. Per riflettere sulla questione diventa così quanto mai utile un volume, pubblicato dalla Fondazione “F.Turati” nell’ambito della collana “Piccola biblioteca del socialismo riformista”.
Il libro, intitolato “Craxi, le riforme e la governabilità (1976-1993)”, edito da Il Pozzo di Micene – Lucia Pugliese Editore, curato da Edoardo Tabasso con saggio introduttivo di Zeffiro Ciuffoletti,, sarà presentato Domenica 8 settembre a Mestre nel corso del Festival della Politica che si tiene in quella cittàe che è giunto quest’anno alla nona edizione. Parteciperanno all’iniziativa il Presidente della Turati, Nicola Cariglia, gli autori del volume, Zeffiro Ciuffoletti e Edoardo Tabasso, e il Presidente di Fondazione Venezia 2000, Giuliano Segre.
Segnaliamo il volume e la sua presentazione proprio perché i temi che furono al centro dell’iniziativa politica di Craxi, appunto le riforme e la governabilità, sono ancora oggi, a distanza di oltre 30 anni, lungi dall’essere risolti. Come è scritto nella presentazione del volume “Craxi cercò di superare il sistema consociativo che, fra molti meriti, costituiva oramai un ostacolo al ricambio politico e un peso crescente per le finanze pubbliche, alimentando anche i costi legali e illegali della politica…Il disegno riformista di Craxi trovò un ostacolo insormontabile nel PCI e anche nell’aggregare le forze dei partiti laici, andando incontro alla crisi del sistema politico al momento del crollo del Muro di Berlino. Crisi culminata con l’esplosione di Tangentopoli che travolse il sistema dei partiti di governo e il PSI che ne era uno dei pilastri. Da quegli anni cominciarono anche il declino della politica, dell’economia e delle istituzioni repubblicane”.
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