La notizia è giunta un po’ all’improvviso, ma potente nel suo effetto: il grande aereo europeo Airbus 380, costruito per sfidare e superare il primato dell’americana Boeing rimarrà a terra. Per sempre. “L’elefante bianco” è stato giudicato troppo grande, troppo ingombrante, troppo costoso. L’analogia con la attuale Unione Europea costituita nel 2007 (lo stesso anno del primo volo dell’A380) è più che calzante. A 3 mesi dalle elezioni, l’Europa che voleva essere il nuovo continente guida, si scopre troppo simile agli aggettivi appena spesi sopra.
Sognavamo di parlare esperanto,ci siamo trovati a parlare inglese,proprio la lingua della prima nazione che è voluta uscire. Non male se fosse una barzelletta.
Ma andiamo con ordine: dal 2007 solo la metà delle nuove nazioni entrate nell’Unione hanno anche aderito all’Euro, mentre quasi tutto il blocco continentale orientale, no. Questo ha sbilanciato gli equilibri creando a Est un’area sottratta alla disciplina di bilancio comunitario e ricca di manodopera qualificata a basso costo. E chi ne ha beneficiato? La grande industria esportatrice tedesca, in primis e qualche altro Paese del centro nord. Ma poi ci sono state le crisi, che hanno fatto saltare l’equilibrio e rimescolato le carte. La crisi dell’economia reale del 2008-09 e la crisi del debito del 2011-12 hanno fatto emergere gli squilibri tra chi (Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Irlanda.. denominate dispregiativamente PIIGS) erano strette dai vincoli derivanti dalla moneta comune e chi non perdendo la propria sovranità monetaria poteva fronteggiare in maniera più flessibile le crisi in atto. La crisi dei migrantipoi è stato il colpo di grazia: troppe le convenienze per il blocco Est, a rigettare le masse di nuovi entranti e mantenere il vantaggio competitivo del basso costo del lavoro, senza avere la rigidità di una moneta condivisa con altri. La normale conseguenza è stato un Sovranismo dilaganteed un Euroscetticismo diffuso.
Mi piacerebbe pensare che la causa del problema sia foriero anche della sua soluzione.L’Europa è un confine vasto troppo importante per non provare a far ri-decollare nuovi aerei continentali. Magari cambiando però qualche regola di volo. Ad esempio, in campo finanziario, diminuendo i rischi finanziari, cominciando a condividerli e non lasciandone il cerino in mano al ‘colpevole’ di turno come vuole l’ortodossia europea. Noi Italiani siamo ottimi navigatori e viaggiatori. Sicuri che l’Europa possa farne a meno se si vuole tornare a volare alto?
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