Il mio nome campeggia ( si fa per dire) volutamente al 32° posto nella lista del Partito Democratico proposta per il Consiglio comunale di Pistoia. L’ultimo.
Come capolista sono stato invece eletto due volte in Regione Toscana, dove ho svolto prima il ruolo di consigliere e poi di assessore. Nel 2010 ho lasciato la politica attiva e gli incarichi istituzionali impiegandomi in una azienda industriale privata. Da allora non ho più rivestito alcun ruolo pubblico, di nessun genere. Ho invece continuato a fare volontariato.
Oggi sono candidato perché persone con ruoli importanti nelle istituzioni e nel Partito Democratico ma anche semplici cittadini me lo hanno chiesto con insistenza.
Ho accettato perché si tratta della nostra città. Del suo futuro. Qualsiasi altra proposta l’avrei lasciata cadere perché l’impegno al quale sono disponibile – in questa fase della mia vita – ha carattere eminentemente progettuale e concreto allo stesso tempo, come lo sono infatti le politiche di prossimità ai bisogni dei cittadini.
In questa mia decisione ha pesato inoltre una sincera preoccupazione per il futuro della nostra città.
Una città governata, negli ultimi anni, dal centrodestra. Cinque anni di governo incolore e senza alcuna ambizione. Con la ricerca del consenso come unico fine. E oggi, alla vigilia del rinnovo del governo cittadino,
se ne vedono le conseguenze. Pistoia appare come “narcotizzata”, con un dibattito pubblico drammaticamente inadeguate alle enormi sfide che pure ci attendono. Stare fermi a guardarsi la punta dei piedi equivale di fatto, in un mondo in rapidissima evoluzione economica e scientifica, arretrare.
Dietro la propaganda spicciola della destra cittadina si cela dunque il rischio concreto di un decadimento importante della città. Basta guardarsi intorno.
E allora serve un sussulto collettivo. Dentro e fuori il governo di palazzo di Giano. Per riscoprire le nostre vocazioni e costruirne di nuove attraverso una reale partecipazione della società civile. Del sistema imprenditoriale e del terzo settore. Del mondo del lavoro.
Non abbiamo davanti molto tempo. C’è un gran bisogno di scelte coraggiose e innovative e di una classe dirigente preparata, che guarda avanti pur occupandosi dei bisogni quotidiani del territorio.
Per tutto questo alla fine mi sono messo a disposizione. Come “codalista“. Come “allenatore” di un bel gruppo di giovani. A sostegno di Federica Fratoni per il rilancio di Pistoia. Una comunità che per la sua storia merita di più e può fare molto meglio.
Rossella Chietti
Grazie Agostino le tue parole ci fanno veramente capire che questa scelta sia giusta e la fiducia in un cambiamento vicino e positivo per il futuro della nostra città pCome dice Federica Fratoni ci rimettiamo ,anche io,in gioco per amore per Pistoia