La mia è una candidatura di servizio. Alla mia età sono ancora attivo professionalmente, giovandomi del fatto che una vecchia volpe digitalizzata, nell’era del Covid e della limitazione dei contatti fisici, si muove con la stessa andatura dei giovani leprotti.
“L’esperienza è la seconda giovinezza del mondo” questo è il mio mantra. La mia, per quel che vale, la metto a disposizione di Italia Viva e della Lista Daniela Sbrollini Presidente che, malgrado costituiscano l’unica offerta politicamente disruptive, di esperienza ne hanno bisogno proprio per porsi al riparo dagli errori dell’ultimo mezzo secolo delle presunte élites che hanno scambiato le loro chimere per bisogni, aspirazioni e desideri dell’elettorato onesto ed operoso.
Il Veneto sta bene, pur tra luci, ombre e dislivelli, e Verona ne è forse la città più florida. In proposito recenti statistiche Bankitalia rivelano una ricchezza mobiliare ed immobiliare pro – capite da paura. Ottimo. Ma le fondamenta sono d’argilla se non c’è innovazione. “Non si può essere ricchi e ignoranti per più di due generazioni” disse Prodi, da professore, una trentina di anni fa. Ed alla fine affidarsi all’attuale Califfo di Venezia per dormir tranquilli finisce per non bastare più. Bisogna dare aria alle stanze di Palazzo Balbi.
Oggi si innova facendo convergere capitale umano e finanziario su obbiettivi globalmente sostenibili, a partire – e i recenti disastri a Verona lo confermano – dalla difesa del territorio impreparato ai cambiamenti climatici, non alla vana e donchisciottesca lotta per impedire i cambiamenti stessi, la cui origine antropica, foriera di sensi di colpa ma non di drastiche rinunce, è ancora tutta da discutere. Un Veneto friendly e aperto al mondo, non chiuso in sé come vorrebbero i cupi rievocatori di stili di vita del passato.
Mi batterò perché nel Veneto si facciano passi avanti per l’effettiva integrazione della parte più dimenticata dei migranti, quelli regolari che sgobbano e pagano le tasse e per i quali nulla è stato fatto, se non estendere ingiustamente a loro la diffidenza riservata alla minoranza di irregolari che delinquono.
Sotto la casa di mio figlio c’è un tabellone elettorale. Mi farò stampare almeno un manifesto perché Urania, la mia nipotina di tre anni e mezzo, uscendo possa esclamare: “Guarda, il nonno!”. E questo non per vanità, ma perché, tra qualche anno, si ricordi che il suo avo faceva qualcosa per preservare e rendere migliore il suo futuro.
Arturo Cioffi
Candidato di Italia Viva nella lista Daniela Sbrollini Presidente, Verona
Giuseppe Braga
Arturo, ti auguro di ottenere i risultati che meriti.
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Elio aldegheri
Caro Cioffi l’impegno politico è sicuramente nobile ma deve essere rapportato alle necessità del presente proiettate per il futuro. Alla nostra età possiamo portare l’esperienza del passato per capire le ragioni del presente ma per il futuro i giovani devono farsene padroni.