Una serata interessante quella con l’ex ministro Carlo Calenda, organizzata dai giovani democratici pistoiesi al Museo Marini di Pistoia. Calenda, figlio e nipote di registi, poco ha lasciato alla teatralità, scendendo nei dettagli anche su domande molto complesse sul tema “Europa” rivoltegli dalla giovane platea che, insieme ad altri ‘giovani’ di ogni età hanno seguito con grande attenzione la ‘due ore’ dell’ex Ministro. Calenda non le ha mandate a dire, facendo chiarezza su come la grande idea dell’Europa nata in un carcere di Ventotene nel 1941, sia stata in gran parte disattesa. Per rilanciare una Europa di libertà, secondo Calenda, serve un movimento ‘eversivo’ di donne e uomini che si battano per una democrazia liberale, come deterrente a quella illiberale delle forze sovraniste, di cui Matteo Salvini è esponente di spicco. Riferendosi all’asse franco-tedesco che ha marcato una forte distanza con l’idea europeista di Ventotene, Calenda è stato molto duro così come con i Paesi di Visegrad che si sono mostrati estranei alle regole dell’Unione, auspicandone l’uscita. Secondo l’ex ministro il ruolo dell’Italia nel prossimo parlamento europeo sarà fondamentale, nel bene e nel male, chiamando tutto il Paese alla mobilitazione, perché la posta in palio è altissima.
A margine dell’incontro ‘Solo Riformisti’ ha rivolto a Calenda alcune domande sulla politica interna e sul PD.
Secondo lei c’è ancora spazio per i riformisti nel Pd?
‘Assolutamente sì – risponde. Il riformismo è una peculiarità dell’esistenza stessa del PD. Non ci sono motivi di pensare che possa venir meno”
E stagione di Renzi è definitamente tramontata nel suo partito?
“No. Renzi resta una personalità da cui il Pd non può assolutamente prescindere”.
Lei si candiderà alle elezioni europee?
“Se nascerà la lista europea e europeista, così come quella di cui stiamo dibattendo, mi candiderò”.
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