E quindi hai deciso di correre di nuovo l’esperienza elettorale. Ti candidi al Consiglio comunale di Firenze nel gruppo “Al Centro con Saccardi”. Perché?
Perché la Politica, quella che ho sempre sognato con la P maiuscola, è una sorta di malattia. Non te la togli mai di dosso. Questo raggruppamento, a forte impronta liberaldemocratica, mi piace e stimo molto Stefania Saccardi. Cosa chiedere di più?
E cosa vorresti portare di liberaldemocratico nel Comune di Firenze?
Mah tante cose. Ma per non farla lunga direi l’approccio di base. Per un liberaldemocratico le istituzioni pubbliche non sono monadi isolate e in difesa dai “vizi” del mondo esterno. Ma sono un soggetto che sta nella comunità e che opera in sinergia con tutti gli altri soggetti. In particolare, l’impresa e il mercato che non sono “avversari” da combattere e da “tenere lontano”. Ma sono soggetti e strumenti da usare al massimo per rendere il Comune più efficiente, più capace e, perché no, meno costoso.
Quali sono i punti sui quali vorresti sviluppare la tua attività, se eletto?
Il primo punto è quello di fare, realmente e non solo a parole, di Firenze una “città smart”. Cioè, una città piacevole, aperta, funzionante e dove la comunicazione fra cittadini e istituzione è semplice e profonda. Per far questo è possibile utilizzare oggi il meglio della tecnologia disponibile. In primo luogo, l’intelligenza artificiale e gli strumenti da questa supportati. Penso allo strumento della Chatbot che sta diventando nel mondo lo strumento principe del rapporto fra cittadini e Istituzioni. Oltre il 90% delle informazioni rilevanti può essere gestito da questi strumenti, in un linguaggio colloquiale e non burocratico e con accesso semplificato alla quasi totalità dei cittadini.
Dal punto di vista ambientale a cosa pensi, visto che sei direttore di una Fondazione con obiettivi di sostenibilità?
Due obiettivi principali: acqua ed energia. Il primo è fare di Firenze una “città spugna”, cioè una città che assorbe acqua quando ce n’è troppa e quindi c’è pericolo di alluvioni e inondazioni, e che la restituisce quando ce n’è poca, combattendo siccità e desertificazione. Che brutti sono i parchi e le aiuole “secche” nei mesi estivi perché non dobbiamo sprecare l’acqua! Firenze deve aumentare le aree “verdi e blu” e diminuire quelle grigie anche rendendole più permeabili, e quindi porose e alberate. Sull’energia dobbiamo sviluppare le comunità energetiche. I cittadini, e non solo i grandi gruppi, devono produrre energie rinnovabili per il proprio consumo. Il fotovoltaico e la geotermia a impatto zero, quella buona!, sono le risorse per eccellenza per una città come Fiorenze.
Mi sembrano obiettivi concreti e molto sfidanti. Cosa altro vorresti per Firenze?
Last but not least, si dice così no?, vorrei parlare di un tema che generalmente la sinistra, anche a Firenze, è reticente ad affrontare. Un tema che sembra di destra ma che per me non lo è: la sicurezza e il decoro della città. Un tema sul quale mi piacerebbe non ci fosse uno scontro destra-sinistra ma piuttosto un agire comune. Firenze è considerata una città relativamente sicura e ben tenuta. Ma negli ultimi decenni la percezione, ma anche i dati oggettivi, rilevano una città più esposta alla microcriminalità, ai furti in appartamento e ad un certo lassismo nel decoro cittadino. Questi fenomeni vanno combattuti con decisione, con una organizzazione forte e senza “alzare spallucce”. I vigili urbani, liberati da certe incombenze, con qualche potere in più e con qualche contravvenzione in meno, devono collaborare strettamente con le forze dell’ordine e il Sindaco deve coordinare gli sforzi per una città più sicura. Basta “zone franche” per la delinquenza: le Cascine, la Fortezza, via Palazzolo e altro ancora. Una città più sicura non è né di destra né di sinistra: è un bene comune per tutti i cittadini.
Per finire, cosa pensi di Eike Schmidt il candidato del centrodestra?
Penso che sia un bene, anche per il centrosinistra, che il centrodestra abbia trovato un candidato vero. Credibile e preparato. Penso che vista la sua cultura troverà qualche difficoltà a dialogare con alcune aree della sua maggioranza che inneggiano a Vannacci e che propongono meno Europa. Ma è un problema generale quello dello scontro rigido fra poli contrapposti che porta a non poter fare a meno di frange estreme ed estremistiche in ogni campo. Vediamo nella campagna elettorale cosa proporrà di nuovo e di serio per il Comune di Firenze. Nonostante io sia collocato “da un’altra parte” lo ascolterò con attenzione. C’è un grande bisogno di idee nuove per la Firenze del futuro.
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