Demagoghi, populisti, nostalgici dei bei tempi andati, riposatevi. Almeno in un momento come questo. In Italia non c’è stato nessun taglio sulla sanità e tanto meno ci sono stati tagli per 37 miliardi negli ultimi 10 anni. Nel 2000 lo stanziamento era stato di 64 miliardi, nel 2019 di 114,3. Poco meno del doppio. Quello che è vero è che negli ultimi anni c’è stato un incremento del fondo sanitario nazionale percentualmente inferiore a quello degli anni precedenti e inferiore anche a quanto sarebbe stato necessario. Ma questo è stato dovuto all’enorme debito pubblico che nel frattempo era stato accumulato. Una scelta obbligata. Non si può dire che c’è stato un taglio. C’è stato un minore stanziamento dovuto appunto allo stato delle finanze pubbliche. Di questo possiamo parlare, come possiamo parlare delle inefficienze e dei soldi spesi male. Tutte ragioni che avrebbero dovuto portare ad una maggiore oculatezza nell’individuazione delle priorità. Si sono invece buttati decine di miliardi in Quota 100 e nel reddito di cittadinanza, politiche che non hanno portato a nessun risultato davvero utile. Sul tema, con chiarezza, è intervenuto anche Matteo Renzi nella sua newsletter:
Adesso in TV va di moda dire che “Renzi ha tagliato sulla sanità”.
L’ennesima BUGIA galattica.
Basterebbe prendere un bilancio e saperlo leggere per vedere come negli anni in cui noi siamo stati al Governo siamo passati da 106 a 113 miliardi di euro.
Casomai sarebbe interessante discutere di come questi soldi vengono spesi, di come funziona il rapporto Stato Regioni, di come utilizzare quella che in sede di riforma costituzionale avevamo chiamato “Clausola di supremazia”.
Ma alla fine penso che non valga la pena litigare su queste cose.
La verità, i numeri, i fatti sono a portata di mano per chiunque sia intellettualmente onesto.
Chi invece vuole credere alle fake news, lo farà comunque.
L’Italia è ferma, ci sono cose più importanti di cui occuparsi che non inseguire le bugie.
E tra le cose più importanti c’è la battaglia culturale.
Quando il Premier inglese Boris Johnson dice: “Abituatevi a perdere i vostri cari” siamo davanti a una immagine che nega la nostra stessa civiltà.
Noi non accettiamo che muoiano in tanti perché sono vecchi. Non ci abituiamo all’idea di perdere i nostri cari. Perché siamo concettualmente un’altra cosa.
E perché – come spiega bene il coach Mauro Berruto in questo post – noi siamo nati con Enea che si carica il vecchio padre Anchise sulle spalle per salvarlo. Lo porta con sé, non lo lascia morire da solo.
Roma nasce così, l’Italia nasce così, la civiltà per me nasce così: facendosi carico dei propri vecchi e non lasciandoli morire. I nostri nonni hanno combattuto al fronte per salvarci la vita, il futuro, il benessere.
A noi non viene chiesto di andare al fronte, ma di rinunciare all’aperitivo per qualche giorno per evitare che muoiano troppe persone.
Si può fare. Lo stiamo facendo.
Perché – non dimentichiamocelo mai – noi siamo l’Italia
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