Giorgia Meloni sostiene che “c’è chi sta facendo di tutto per spingere l’Ungheria nelle braccia di Putin” . Il guaio é che Orban é già “nelle braccia di Putin” e non da oggi, ma da diversi anni.
E’ dal 2010 in poi http://archive.premier.gov.ru/eng/events/messages/13128/ che Orban ha instaurato legami sempre piu solidi con Putin e non solo con la Russia.
Da un decennio l’Ungheria ha aperto le porte anche alla Cina del Presidente XI Ping. https://2010-2014.kormany.hu/en/prime-minister-s-office/news/china-is-ready-to-boost-cooperation-with-hungary
Il governo ungherese ha favorito la posizione dominante di Huwaei e ZTE nel comparto delle telecomunicazioni e delle tecnologie digitali ungheresi.
https://huawei.eu/press-release/huawei-celebrates-15-years-operating-hungary
https://2010-2014.kormany.hu/en/prime-minister-s-office/news/china-is-ready-to-boost-cooperation-with-hungary https://www.zte.com.cn/global/about/news/350137.html
Budapest é diventata una sorta di testa di ponte della Digital Silk Road, https://hungarytoday.hu/szijjarto-huawei-budapest-hungary-china-ties .
La minaccia é seria perché uno degli obiettivi della Via della Seta é espandere il totalitarismo digitale cinese caratterizzato da una pervasiva e capillare sorveglianza tecnologica di massa https://formiche.net/2020/11/tecnoregimi-cina-ma-non-solo-lopinione-di-mayer/ ).
Tornando ai rapporti tra Ungheria e Russia mentre i paesi europei cercano di diversificare le forniture per ridurre la dipendenza dal gas russo – Orban agisce nella direzione opposta.
Una ventina di giorni fa (il 31 agosto) ha firmato un nuovo accordo con Gazprom per aumentare le forniture di gas russo all’Ungheria
.Hungary signs new gas deal with Gazprom .
E l’aspetto ancora più problematico é che – nonostante l’invasione dell’ Ucraina – l’ Ungheria continua a collaborare con la Russia nel settore strategico della energia nucleare.
Tre settimane fa – esattamente il 25 agosto – il governo di Budapest ha sbloccato i lavori per realizzare due nuovi reattori della centrale nucleare a Packs Paks II NPP in Hungary Receives Construction Licence
Questa decisione nasce un accordo con il Cremlino che risale al 2014 Rosatom begins excavation works at Hungary’s Paks-II NPP – Nuclear Engineering International per un investimento complessivo é di quasi 13 miliardi di euro. L’ l’apertura del nuovo impianto é prevista per il 2030.
La Finlandia – invece – dopo il 24 febbario – ha fermato il progetto di energia nucleare che aveva intrapreso con la Russia a Pyhäjoki, Northern Ostrobothnia, Fennovoima pulls the plug on Russian-built nuclear plant
Per inciso in Finlandia l’opinione pubblica é rimasta colpita dall’attacco militare russo alla più grande centrale nucleare in Europa, Zaporizhzhia.
Il colonnello Janne Mäkitalo – docente all’ Università della Difesa di Helsinky – ha ricordato che “le centrali nucleari devono essere off-limits in qualunque tipo azione militare e dichiarato che “l’attacco russo alla centrale nucleare era inconcepibile e faceva raggelare il sangue” Russian attack on nuclear power plant “blood-curdling”, says Finnish military expert
Legittimare le politiche energetiche filo russe e filocinesi in campo telco e digitale perseguite da Budapest è un segno di miopia politico-strategica a prescindere dalle violazioni stesse dello stato di diritto di cui I giornalisti ungheresi sono le prime vittime
A mio avviso Fratelli d’Italia dovrebbe lavorare per convincere Orban a interrompere la cooperazione strategica pluriennale con la Russia e con la Cina invece di difenderlo a priori nel Parlamento Europeo come vittima del pregiudizio della sinistra come ribadito a Formiche da Ignazio La Russa.
Cosa avrà pensato Berlusconi quando l’ex Ministro ha definito il PPE il “partito della sinistra”? Orban è vittima del pregiudizio della sinistra. La versione di Ignazio La Russa – Formiche.net ) .
I gruppi parlamentari dell’opposizione hanno giustamente criticato Ministri come Calenda e Patuanelli perché nel 5G, nella banda larga e nella video sorveglianza hanno dato troppo spazio alle aziende cinesi in Italia (Wind3, Huwaei, ZTE, Hickvision, monopattini, ecc)
Ma proprio per questo Giorgia Meloni non dovrebbe glissare su Viktor Orban che ha fatto molto, molto peggio di loro in Ungheria.
Tutti i partiti italiani dovrebbero essere consapevoli dei pericoli insiti nelle decisioni assunte da Budapest il mese scorso: l’accordo con Gazprom per l’aumento del gas e l’autorizzazione ai lavori per i due nuovi reattori nucleari russi.
Chi sostiene che non ci sarebbero motivi circostanziati per poter bloccare i fondi del PNRR all’Ungheria dovrebbe spiegare agli italiani perché l’Europa dovrebbe finanziare un paese che in materie di assoluta rilevanza strategica (transizione digitale, telecomunicazioni, gas, energia nucleare) favorisce e privilegia l’attività di aziende russe e cinesi.
Per fortuna l’ Europa – sia pure con più di dieci anni di ritardo – sta finalmente aprendo gli occhi sulla disinformazione e sull’ “inquinamento mediatico” processi che agiscono in parallelo con la crescente dipendenza energetica e digitale a cui ho appena accennato.
Nell’ultimo decennio anche in Italia la dipendenza energetica dalla Russia e quella digitale dalla Cina sono cresciute nel silenzio assordante dei media mainsteam.
Solo l’intelligence, il COPASIR e qualche dipartimento universitario ha cercato di accendere i riflettori su quanto stava accadendo. https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/sicurezza-in-formazione/intelligence-e-globalizzazione-al-convegno-sisp-2013.html
Non voglio sottovalutare ciò che l’ Ungheria ha sbagliato in materia di stato di diritto e divisione dei poteri, ma come ho accennato il problema di fondo é più vasto.
La guerra e alla crisi energetica che Putin su cui sta speculando puo’ provocare conseguenze economiche devastanti. In Germania stanno iniziando le prime cause legali di grandi aziende tedesche contro il colosso russo Gazprom, il responsabile principale dell’ esponenziale aumento dei prezzi delle bollette che colpisce drammaticamente le famiglie e le imprese italiane
La domanda a cui rispondere é la seguente: e’ possibile evitare che la sempre più stretta cooperazione di Viktor Orban con Vladimir Putin e con il Presidente Xi Ping possano essere una spina nel fianco che colpisce non solo i valori, ma gli interessi strategici nell’ Unione Europea e nell’Alleanza Atlantica di cui l’Ungheria fa parte?
Questa é la domanda cruciale a cui nessuno può possono sottrarsi. Agli ammiratori e agli amici italiani di Orban ricordo che le scelte concrete compiute dal leader ungherese favoriscono i ricatti di Putin alla UE in campo energetico e l’espansionismo tecnologico della Cina in Europa. Sarebbe l’ ora che aprissero gli occhi altrimenti parlare di interesse della Nazione diventa una insopportabile finzione retorica.
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