Da molto tempo dedico il “dopocena” alla lettura di romanzi con modalità invero un po’ eclettica, da Dostoevskij diciamo a Camilleri, così mi sono perso anni di dibattiti politici ed inchieste giornalistiche. Sono rimasto insomma al penultimo Santoro. Beninteso leggo i quotidiani tutti i giorni. Durante questa vita claustrale, accentuata dalla pandemia, sono stato colpito dall’ultima inchiesta di Report (in generale a mio giudizio ce ne fossero di Report!!!). Ho fatto uno strappo alla regola e l’ho vista. Si tratta dell’incontro in autostrada tra Renzi e Mancini, funzionario/agente dei servizi segreti del nostro paese e quindi credo collaboratore istituzionale del primo quando era Presidente del Consiglio.
Premetto che non sono ”renziano”, credo che il suo apporto positivo si sia concluso quando ha lasciato il PD e si è messo nell’impossibilità di portare avanti il disegno maggioritario, questo sì l’ho sempre condiviso (anche se a parole non lo rinnega, di fatto con il 2% può solo prosperare col proporzionale, ed anche questo forse non gli basta per rimanere a galla).
Comunque scrivo queste poche righe perché non ho capito quale bomba mediatica ci fosse dietro al fatto che un’insegnante di passaggio filmasse qualche spezzone dell’incontro e lo inviasse a Report, … francamente, per ora, zero assoluto.
Mi giunge nuovo che ci sarebbe da indagare sul fatto che uomini politici si incontrino con funzionari dello Stato. Certo se lo fai con malavitosi, mafiosi, terroristi ci sarebbe molto da ridire, anche senza conoscere quello che si sono detti, ma se ti incontri con un funzionario dei nostri servizi dov’è il problema?
Forse ci potrebbe essere da ridire se si conoscesse il contenuto del colloquio questo sì, se emergessero trame poco chiare, ma siccome non sapremo mai cosa si sono detti, c’è solo una montatura mediatica su un fatto perfettamente legittimo in un certo senso di routine, dove circostanze banali diventano suggerimenti di mistero (Renzi era senza soprabito, Mancini sembrava nervoso).
Beninteso sono sempre stato convinto che in politica si debba essere ”come la moglie di Cesare”, e personalmente aggiungo anche figlia, genero e suocera, ma credo che sia inutile e poco deontologico versare fiumi d’inchiostro su un fatto ineccepibile suggerendo che dietro ad esso potrebbero nascondersi i più turpi misteri. Parliamone se li scopriamo, dico io, e invece lasciamo perdere questa cianfrusaglia del “chissà cosa c’è dietro”.
Capisco che Renzi è una persona odiata, e, se devo dire, c’ha anche messo molto del suo, ma che, se non sbaglio, non ha ancora ricevuto nemmeno un avviso di garanzia, quindi l’avversione nei suoi confronti si nutre soprattutto di notazioni personali: sa tutto lui, fa tutto lui, non lo sopporto.
E’ difficile fare un servizio sulle sue malefatte concrete, tipo Berlusconi ed il resto del mondo, Formigoni e la sanità lombarda, Salvini ed i 49 milioni di euro che la Lega ci ha rubato, perché non ce ne sono, tutto legittimo, discutibile talvolta, inopportuno spesso, ma legittimo … ed allora sfoghiamoci col “chissà cosa c’è dietro”.
Credo di individuare qui una peculiarità con riferimento a Renzi: non essendo stato mai colto con le mani nel sacco gli odiatori, non potendo far riferimento a circostanze concrete debbono rivolgere la pulsione direttamente alla persona come tale. Lo detestano perché è impuro nell’anima (per alcuni un traditore del sacro), la sua interiorità è torbida. Così tutto quello che fa è marcio. Se rischiasse la vita per salvare un bambino che sta per affogare, si chiederebbero perché lo ha fatto: era tutto preparato? Il bambino di chi è figlio? Che c’è dietro?
E’ qui evidente una sorta di inversione dell’onere della prova.
Renzi si è incontrato con Mancini che gli ha fornito elementi per incastrare Conte o Letta e quindi è un essere torbido, no, l’esatto contrario, siccome Renzi è un essere torbido non può incontrarsi con Mancini per motivi chiari quindi ci deve essere per forza qualcosa sotto o dietro. Ed in questo caso l’inchiesta di Report diventa vieppiù credibile quanto maggiore è l’odio personale, ma non affatto in virtù delle prove di un fatto criminoso o anche solo inopportuno.
Cioè credo a tutto il male che si può suggerire su di lui perché lo detesto, ma non lo detesto per i “fatti” di cui è accusato, tutto il male riferito alla sua persona mi diventa credibile proprio perché io già da prima detestavo la persona.
Inutile dire qualcosa sui danni che questo atteggiamento comporta quando si tratta di scelte politiche: se ho un’anima bastarda è evidente che qualunque cosa proponga è indegna a priori.
Al contrario verso i miei di cui scuso tutto, credo a tutto, interpreto tutto per il meglio e salvo ogni cosa.
Ho un amico su Fb che l’anno scorso ha perso il padre per il Covid. E’ un giovane molto colto ed ostile a tutti quelli che violano le norme della “mascherina”, eppure quando l’Inter ha vinto lo scudetto ha modificato l’immagine di copertina ed ha messo in massima evidenza da tifoso una delle più grandi violazioni della storia: trentamila interisti stipati in piazza del duomo a Milano con scritto sopra “Amali”.
Ora, anche se io non sarei mai andato a scoprire il Rinascimento in Arabia Saudita, mi sembra che, nel caso che ho descritto, Report questa volta abbia messo sulla propria pagina di copertina la scritta “Odialo”.
Non dimentichiamoci che anni addietro in questo paese si è discusso anche sul costo del maglione della moglie di Renzi.
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