Nel giorno in cui il segretario regionale ribadisce l’importanza del dialogo sui programmi, una parte del suo partito, anzi della sua corrente, avrebbe incontrato lo storico dell’arte Tomaso Montanari. Un vero controsenso.
Ricordo al Pd cosa ha detto Tomaso Montanari solo negli ultimi mesi. Sul discorso del Presidente Mattarella l’ultimo giorno dell’anno ebbe a dire “prevalenza della palma nell’iconografia presidenziale, il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane”. Nel 2021 lo ricordiamo per le sue dichiarazioni totalmente fuori luogo sulle Foibe. Sul Presidente Draghi che fu definito “figlio di Papà” quando è risaputo sia rimasto orfano a 15 anni del padre. Ma è lo stesso che definì il ministro Franceschini “il peggior ministro della storia”, proprio quel ministro che ha firmato la sua nomina a presidente della fondazione museo Ginori a Sesto dove governa il Pd insieme alla sinistra. Fino al giorno dei funerali dell’ex presidente del consiglio Berlusconi e del lutto nazionale.
Se questo è il Pd e se queste sono le sue volontà di alleanze allora lo si dica chiaramente. Ognuno farà le sue scelte e andrà per la sua strada.
Giovanni
Siamo ancora a ragionare su un partito strutturato su correnti di interessi e non di pensiero e di azione politica. Il PD può interessare solo ai carrieristi. Che partito è un partito che elegge il segretario con il voto dei non iscritti? Ormai è un comitato di
affari.