Che in una situazione come questa non si sia ancora riusciti, come Paese, ad avere una gestione condivisa, fra le forze politiche e i vari livelli istituzionali, della lotta alla pandemia ha dell’incredibile. E la dice lunga sulla qualità della nostra classe politica. Non importa in questa fase sapere se le colpe maggiori sono del governo o dell’opposizione. Quello che è certo è che non si può andare avanti così. Se si vuole che le cose funzionino un po’ meglio, ci si dovrebbe mettere tutti intorno ad un tavolo e trovare un accordo
- sulle cose da fare subito per cercare di rallentare se non bloccare il diffondersi del virus
- su cosa fare per rilanciare l’economia del Paese utilizzando i fondi europei
Una prospettiva che non significa necessariamente fare un governo di unità nazionale. Anche perché aggiungere Salvini e la Meloni a Conte e Di Maio non migliorerebbe certo le cose.
Ma quella delineata è una prospettiva realistica? Molto difficile. Non perché da più parti non se ne riconosca l’esigenza ma perché non ci sono uomini in grado di interpretarla e darle gambe. Capo del governo, ministri, parlamentari, governatori delle varie regioni sono purtroppo personaggi di basso profilo che, nella stragrande maggioranza dei casi, non riescono a vedere oltre la punta del loro naso, che guardano all’interesse spicciolo del momento e non sono capaci di darsi e dare al paese una visione prospettica. Così si procede a tentoni, con provvedimenti che si accavallano e che si contraddicono in una confusione totale nella quale i cittadini si perdono.
Serve una scossa che può venire solo da un messaggio alle Camere del Presidente Mattarella. Forte, deciso, che richiami tutti alle proprie responsabilità, che susciti nel Paese un sussulto d’orgoglio e di voglia di reagire. L’Italia è un grande Paese che ha grandissime potenzialità e grandi personalità. Sarebbe l’ora di dimostrarlo.
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