Sono bastate poche settimane per dimostrare che la strategia di agosto -evitare una vittoria elettorale di Salvini alleandosi con Grillo- era del tutto sbagliata. Oggi, le elezioni, Salvini le vincerebbe più facilmente di due mesi fa. E domani le vincerebbe più facilmente di oggi.
La ragione è sotto gli occhi di tutti. Non si può governare il paese con una formazione politica come il M5s, la cui sfrenata demagogia sta minando lo stesso sistema Italia, il suo apparato produttivo, gli equilibri sociali, lo stato di diritto. E tanto meno può governare con i grillini un partito vecchio e senza idee come il Pd. Non a caso, la Lega, alleandosi con il M5s, riuscì efficacemente a tenergli testa, prosciugandone i consensi, mentre il Pd lo subisce e ne è danneggiato elettoralmente. Per la sinistra il “connubio” con Di Maio e Conte è un suicidio.
Né può rallegrarsene Renzi. E non soltanto perché fu lui, insieme con Grillo (e con il Quirinale e Bruxelles), il regista dell’improvvido giro di valzer di agosto. Il fatto è che il progetto di attirare in Italia Viva un po’ di elettori democrat, un pò di centrodestra liberale e un pò di astesionisti moderati appare, ogni giorno che passa, sempre più velleitario. Renzi infatti, essendo parte organica di un pasticciato governo populista-conservatore, non ha alcun modo di presentare all’opinione pubblica un credibile progetto riformista. Non può scindere le proprie responsabilità da una finanziaria inconcludente, dal disastro di Taranto, dalla manipolazione del Parlamento, ecc. Nè è pensabile che l’opinione pubblica colga le lambiccate distinzioni con cui l’ex premier cerca di accreditarsi rispetto all’ammucchiata Di Maio-Zingaretti. La metastasi pentastellata non sta invadendo soltanto il corpo del Pd. Sta uccidendo nella culla anche Italia Viva. E il resto (compresa l’idea ingenua di controllare la successione a Mattarella) sono solo chiacchiere.
(articolo tratto dal blog “Ragione politica” con il consenso dell’autore)
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