Pensate quanto affonda nei tempi più remoti la nostra eredità genetica: recentissimi hanno accertato addirittura la presenza nel DNA della popolazione mondiale di circa il 2% del corredo genetico dell’Homo di Neanderthal, vissuto tra 200.000 e 40.000 anni fa, una eredità che tra l’altro spiega una diversa risposta alla attuale pandemia in chi presenta questi genti: “Alcuni dei geni che abbiamo ricevuto in eredità sono utili, mentre alcuni sono dannosi” ha spiegato il genetista Hugo Zerberg del Karolinska Institute di Stoccolma.
Nell’imminenza del centenario della nascita del Partito Comunista Italiano (allora PCdI, sezione della III internazionale) con la scissione dal PSI consumata in occasione del Congresso di Livorno, Solo Riformisti ha realizzato alcune interviste per comprendere quali geni, utili e/o dannosi, conseguenti alla presenza e all’azione del PCI si possono rinvenire oggi nella società e nella politica italiana, ben oltre la conclusione del partito (1991) e fin dentro il PD, l’ultima delle mutazioni originate da quella matrice, anche considerando la presenza in queste formazioni di dirigenti che di quella storia, ancorché in anni giovanili, sono stati protagonisti
Si parla di geni perché la diversità rivendicata da Berlinguer per il PCI “noi dichiariamo di essere un partito “diverso” dagli altri “ fu immediatamente letta come rivendicazione di “diversità antropologica”, non soltanto da commentatori pregiudizialmente ostili ma dallo stesso suo successore alla guida del partito, Alessandro Natta che ebbe a dichiarare in anni successivi “C’è una verità sostanziale , ma il tono è moralistico, settario ,nel senso di una superiorità da eletti, da puri” , da antropologicamente diversi e migliori
La “diversità antropologica” venne orgogliosamente recepita dai suoi militanti e rivendicata come tratto distintivo di una comunità politica “altra” da quella nazionale, segnandone il patrimonio genetico la cui permanenza ed influenza intendiamo approfondire con alcune interviste ad esponenti della politica, della cultura, del mondo del giornalismo. Queste le domande rivolte a tutti gli interlocutori:
- Quali sono i geni utili che dalla esperienza del PCI si rintracciano nella vicenda storica italiana, contro quali vizi o derive può contribuire ancora oggi a difendere la sinistra in primo luogo ma assieme la società e la politica italiana?
- Quali sono i geni dannosi trasmessi in eredità che hanno contribuito e contribuiscono a frenare le potenzialità ed a condizionare il ruolo e l’azione della sinistra per il cambiamento del Paese ?
Lascia un commento