Malgrado il ministerialismo dell’intellighenzia di sinistra (“insopportabile accanimento contro Conte”), malgrado lo stupefacente stigma di Goffredo Bettini (“immorale opporsi al governo”), le cose parlano da sole e le medaglie dell’avvocato del popolo diventano spine. La Fase 2 sta confermando alla lettera quanto alcuni dicevano da settimane. I giallorossi, con le loro fragili competenze e i loro tenaci ideologismi, appaiono inadeguati a guidare il paese. Anzi, pericolosi.
Le politiche sanitarie mostrano approssimazioni e ritardi, sebbene Conte e Speranza continuino a buttare la croce sugli italiani (si comportino bene!). Il “tracciamento” è in alto mare, i tamponi sono perciò inutili, le mascherine a prezzo politico introvabili, le regole della quarantena confuse. Quanto alle politiche economiche e sociali, appaiono un mix di mediocre assistenzialismo (soldi a pioggia, ma pochi e in ritardo), velleità neostataliste (ipotesi funeste di irizzazione) e mancanza di strategia di sviluppo. Il tutto in un contesto di decisionismo ai limiti della Costituzione (abuso dei dpcm, vacanza del Parlamento) e di continui conflitti interni all’esecutivo. E con le opposizioni fuori gioco, a dispetto della retorica da Union sacrée.
Ma non solo. Coloro che s’indignano con chi osa disturbare il manovratore a Roma sono gli stessi che a Milano cercano di mandare a casa la giunta regionale con un voto di sfiducia (poi la manovra Pd-M5s non è passata). E sono gli stessi che sui social chiedono le manette per gli amministratori lombardi, addebitando loro penalmente ventimila morti. Ora è vero che al doppio standard della sinistra siamo abituati da molti decenni, ma diciamolo: l’ipocrisia dell’attuale cocktail giallorosso risulta davvero indigeribile. Indigeribile per la mancanza di onestà intellettuale, indigeribile per la cinica indifferenza alle sorti del paese.
(questo articolo con il consenso dell’amministratore del blog è stato ripreso dal sito https://www.ragionepolitica.it)
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