Avendo votato e raccomandato di votare Renzi, per il prossimo quinquennio sono condannato a vegetare nel girone dantesco degli sconfitti, a rodermi l’anima e a inveire contro l’ottusità degli italiani. La democrazia, diciamocelo pure, è cosa bella ma ha i suoi limiti e vive più di emozioni e mal di pancia che di vero comprendonio. Vero Calenda?
Così i riformisti sono in parte esclusi dall’Europa e in parte prigionieri di un PD radicalizzato in una politica sconclusionata di cui si capisce poco o niente.
Premiare Schlein, in effetti, la ragazza che di professione fa il pesce in barile sulle faccende serie (Ucraina, Medio Oriente, islam, sicurezza, libertà d’espressione), mentre guizza querula e vivace quando trattasi di mode armocromiste (fascismo alle porte, demonizzazione dell’avversario, confini aperti, woke, gender, ecc.), premiare Schlein, dicevo, confligge clamorosamente con le conquiste della modernità a partire dal cogito ergo sum.
Nè ha giovato votare prima là e poi qua, perché conoscere gli andazzi altrui ha certamente influenzato i nostri, vuoi per adesione, vuoi per repulsione.
In ogni caso gaudeamus igitur per l’elezione della patriota Salis, prigioniera delle buie segrete ungheresi come Pellico allo Spielberg, e finalmente liberata dal voto verde/neo comunista. Dopo Aboubakar Soumahoro maritato a sua insaputa col diritto all’eleganza di una moglie assai birbante, abbiamo ora una seconda parlamentare discutibile, se non come inquilina insolvente (pare 70 mila euro), sicuramente come pedigree per arrivare a Bruxelles. D’ora in poi basterà andare all’estero a bastonare il primo che capita per avere diritto a un seggio. Vediamo però quanto ci mette Salis a deludere i suoi sponsor e a fare la fine di Soumahoro. Poi se ne riparla.
A parte ciò, le urne proclamano una vittoria bifronte come Giano. La ducetta Meloni ne esce alla grande, ottimizzando il dato delle politiche fin quasi al 30 per cento. Idem Schlein che cannibalizza i 5 stelle toccando quota 24. Con una differenza tra le due: mentre Meloni si porta da destra verso un centro più rassicurante, il PD scivola ulteriormente verso sinistra, se ancora si puó chiamare sinistra un partito in mano a una banda di verbosi saltimbanchi.
Di certo la ducetta acquista spazio in Europa sia che venga accettata nella maggioranza Ursula, sia che decida di far compagnia alle truppe vittoriose di Le Pen, con Orban e altri benemeriti conservatori. Molto influiranno le politiche francesi che Macron, sconfitto, è stato costretto a convocare a fine giugno. Per Schlein si vedrà. Fin qui si è limitata a fare ostruzionismo.
Cosa ha influito sull’avanzata delle destre? Facile: ovunque immigrazione e sicurezza, il crescente peso dell’islam e l’intifada, il carovita, la crisi climatica, molto anche il no all’intervento armato in Ucraina e alle velleità guerriere di Macron e Scholtz. La bocciatura in Francia e Germania dei principali sostenitori dell’Ucraina, è difatti accolta da Mosca con piena ed evidente soddisfazione.
Mi fermo qui. Il resto lo si può leggere sui giornali. Dico solo di Firenze dove si profila il ballottaggio tra una carneade PD e lo storico dell’arte Eike Schmidt, candidato della destra. Vincerà la continuità post comunista di un sostanziale malgoverno, delle clientele e dei piagnistei. Per la terza forza renziana il tonfo è sensibile. Cosa farà Matteo da grande non è dato sapere. Non è vero che non c’è più religione. Non c’è più laicità. Allahu Ackbar.
Il mar 21 mag 2024, 14:43 Giancarlo Magni <gia.magni@gmail.com> ha scritto:
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