A Firenze vince facile Sara Funaro. A parte ciò, il trionfo PD ha un costo politico che Funaro dovrà presto pagare a fiorentini e alleati. Sarà una via crucis. Con questo intervento apriamo un confronto sul risultato dei ballottaggi.
A Firenze la neosindaca PD Funaro, prima donna sulla prima poltrona cittadina, ha vinto il ballottaggio con il 60 per cento del 47 per cento degli aventi diritto al voto. Vale a dire che su 288 mila elettori ha ottenuto solo 82 mila preferenze.
Peggio ha però fatto Schmidt, il candidato del centro destra, che ne ha ricevute appena 53 mila. Una sconfitta bruciante e tanto basta perché i dem parlino di trionfo, contando i sei capoluoghi di regione conquistati.
Trionfo? In realtà la partita nazionale del ballottaggio è finita sei a cinque, ma si può dire che se il centro destra ha vinto le europee, le amministrative sono andate alla sinistra, in particolare al PD che ha anche sbaragliato il campo largo, affermandosi come unica forza di opposizione.
Ha appunto vinto il PD anche a Firenze. Ma se si va ai dettagli, salta subito all’occhio che nel trasloco dal governo Nardella a quello Funaro ha perso per strada 20 punti già al primo turno (dal 67 al 47 per cento), e al secondo ne ha persi molti altri, considerando che sulla candidata sono confluiti anche i voti di partiti che cinque anni fa avevano corso in proprio: pentastellati, verdi, cespugli vari.
Schmidt ha incassato addirittura meno voti del primo turno. L’immediato distacco di dieci punti ha poi scoraggiato la sua gente che, malgrado il maltempo, ha preferito partire per il weekend, allungato a Firenze dal lunedì festivo per la ricorrenza del patrono San Giovanni. Già venerdì scorso la città sembrava quasi deserta.
La resa incondizionata di Stefania Saccardi, candidata di Italia viva, non ha solo tradito Rensi e suoi elettori per motivi esclusivamente personali. Ha anche alimentato la già diffusa allergia per la politica. Da qui, e dalla disaffezione generale, il crollo dell’affluenza ben sotto il 50 per cento.
Dunque ha prevalso la conservazione post comunista travestita da progressismo woke. La campagna dello sfidante Schmidt ė stata fiacca a partire dal ridicolo slogan ‘Firenze magnifica’, che in realtà promuoveva il governo uscente. Se è magnifica, perché cambiare? Un autogol (ma chi era lo spin doctor?).
Funaro si è invece distinta per l’antifascismo in assenza di fascismo. Come Schlein. Dunque ha parlato di “peggior destra” solleticando gli animal spirits della Firenze rossa e rosa. Invece, per quanto ebrea, non ha aperto bocca contro l’ondata antisemita che ha scosso anche la sua città, adeguandosi ai pro Pal che tifano per Hamas e il terrorismo islamista.
Per il resto ha toccato vette deprimenti con l’onirico progetto dell’isola artificiale in Arno (subito affondata da siluri di pernacchie), che ha fatto da apripista al trenino turistico contro la criminalità delle Cascine (altre pernacchie), ai diecimila nuovi posti macchina (dove non si sa) e ad altre amenità.
Inoltre si è spesa per la difesa acritica dei grandi lavori in corso: il restauro dello stadio Franchi (soldi buttati), e soprattutto le nuove linee della tramvia che costano uno sproposito, ma già traumatizzano la circolazione senza che se ne vedano troppi benefici. Il centro storico e i quartieri di Oltrarno restano difatti totalmente isolati.
A parte ciò, il trionfo PD ha un costo politico che Funaro dovrà presto pagare a fiorentini e alleati. Sarà una via crucis. Per esempio, dovrà cominciare a spiegare che fine hanno fatto i 72 milioni (ma c’è chi dice oltre 100) prodotti l’anno scorso dal multificio comunale. In teoria dovevano servire per curare l’asfalto, in pratica le strade sono ridotte in condizioni vergognose.
La prima vittima della giunta Funaro sarà comunque la nuova pista dell’aeroporto. Non si farà, essendo invisa ai verdi e allo stesso PD Schlein. I quartieri tormentati dagli aerei in decollo e atterraggio non avranno tregua. Per identica avversione non si farà neppure l’indispensabile termovalorizzatore che eviterebbe di spedire via camion i rifiuti di Firenze alla discarica pisana di Peccioli, con sprechi economici e danni ambientali facilmente intuibili.
Si faranno invece le varie linee tramviarie progettate, purtroppo con tecnologie vecchie di un quarto di secolo. Destinate a invadere i lungarni e ‘unica circonvallazione di Firenze, ossia i viali disegnati nell’Ottocento dal Poggi lungo le antiche mura, già fanno impazzire il traffico privato che non ha altre vie per attraversare la città. Piazza della stazione è ormai devastata dai binari e dalla foresta di pali delle linee elettriche. Malgrado ciò, resta un problema andare in centro, ormai “tristo turistodromo”, come diceva Philippe Daverio della Disneyland da cui i fiorentini sono progressivamente espulsi.
In compenso assisteremo al moltiplicarsi delle occupazioni con la garanzia del duo Fratoianni e Bonelli che non si tratta di reato. I leader della sinistra verde, alleati di Funaro, hanno infatti sposato l’ideologia squatter della loro neo-europarlamentare Ilaria Salis, dando un nuovo colpo al sistema dopo aver lanciato alla camera il sindacalista degli ultimissimi Soumahoro, teorico del diritto al lusso della propria consorte.
Come reagirà la neosindaca non è dato sapere, ma la notizia che occupare è lecito, benché cervellotica è di quelle destinate a provocare forzature dei diritti e un afflusso di senza casa e di migranti illegali, che in parte andranno inevitabilmente a infittire i ranghi della malavita. Che ne sarà della promessa “sicurezza al primo posto”! Resterà flatus voci? In consiglio comunale siedono del resto anche elementi che considerano militarizzazione e fascismo perfino le più elementari misure di polizia.
Si diceva della sinistra woke. In quanto assessore all’educazione, Funaro ha approvato anche una serie di esperimenti gender negli asili e nelle scuole materne della città, alcuni dei quali progettati da organizzazioni omosessuali. Tutto ciò con la scusa di combattere gli stereotipi di genere. In campagna elettorale l’argomento è stato alquanto trascurato, ma sarà bene che il nuovo consiglio comunale faccia un po’ di chiarezza. Il gender è materia che scotta, specie se applicata sui bambini che sono facilmente suggestionabili, senza armi per ragionare in proprio.
Nel suo primo messaggio Funaro ha detto di voler essere la sindaca ‘di tutti e di tutte”. Gergo molto inclusivo alla moda (manca solo la schwa) e frase già risentita mille volte. Se possiamo dare un consiglio non richiesto, si ricordi che 202 mila elettori su 288 mila non l’hanno votata.
Roberto
Ben argomentato e condivisibile. E’ utile portare allo scoperto tutte le tematiche sottolineate; ma, data la situazione dell’opposizione fiorentina, la scomparsa di Italia viva, chi sorveglierà che quanto sottolineato nell’articolo venga fatto?