Rieccola!
Dopo la battaglia per le primarie in quel di Bologna, la rossa Toscana si riprende il centro della scena nello scacchiere “sinistro” della politica italiana.
A riaccendere le polveri (e gli appetiti) la candidatura del pisano d’oltralpe Enrico Letta: il pesce più grosso che poteva capitare per tentare di sistemare le molte questioni rimaste in sospeso (e sempre ostacolate da Roma) dopo le elezioni regionali dello scorso anno. E, forse, molto di più!
Un vulnus che rischia di ripercuotersi pesantemente sul neo segretario e neo candidato in una terra arcigna, tradizionalista e visceralmente campanilista come la patria del Palio.
In Toscana tutto è ribaltato! Il PD governa con Italia Viva (nemico per eccellenza a livello romano), mentre il Movimento 5 Stelle (interlocutore privilegiato del Nazareno) è schierato fermamente all’opposizione.
Ma c’è di più.
In Toscana, al di là della concessione della vicepresidenza della Regione ed 1 assessorato su 8, Italia Viva è sempre stata mal tollerata, sopportata quasi snobbata. Una presenza, insomma, decisamente poco gradita a cui nei mesi si sono aggiunti fatti assai indigeribili per qualsiasi alleato: l’accordo PD-opposizione per la revisione dello Statuto regionale e l’ampliamento della Giunta a 9 assessori (il posto mancante per il PD di Massa-Carrara): partita nella quale i renziani non hanno toccato palla. E l’approvazione di una mozione PD-M5S a Palazzo vecchio che nei fatti si pone come un serio (se non definitivo) ostacolo al potenziamento di Peretola: lo scalo fiorentino per il quale l’ex Premier Matteo Renzi aveva speso molte energie e fatto arrivare sul suolo toscano ingenti finanziamenti.
Screzi su screzi a cui il candidato Enrico Letta in persona non ha voluto far mancare il carico da novanta dichiarando che se dovesse perdere a Siena saprà “trarne le conseguenze”. Un invito a nozze per un nuovo “Enrico stai sereno”!
Eppure questa volta tutto è diverso. In Toscana si gioca una partita molto più grande!
Certo, tutto -in politica- è importante: le mille scadenze congelate da mesi che interessano la Giunta Giani, un riconoscimento vero e concreto ad Italia Viva quale partner strategico per il PD, l’ammodernamento infrastrutturale di Firenze e dell’intera regione.
Ma dietro il sostegno alla candidatura di Enrico Letta sembra esserci molto di più: la sfida su cui oggi tutti gli occhi sono puntati; la partita del Colle più alto.
Se a Siena Enrico Letta verrà proclamato candidato unitario significherà che si è costituita una compagine di forze capace di determinare l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Altrimenti ognuno si terrà le mani libere con tanti saluti per le ambizioni personali!
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