Ha fatto rumore la nuova segreteria del PD. I “renziani”, esclusi, hanno protestato, con forza. Eppure il clamore, più per chi non c’è, era da farsi per chi c’è. Alle riforme un allievo di Zagrebelsky che votò NO al referendum, al Welfare una simpatizzante di reddito di cittadinanza e quota 100, al lavoro un nemico giurato del Jobs Act.
Un triplo segnale di apertura ai 5Stelle. Povero Zingaretti. Proprio ora che Salvini sta mangiandosi Di Maio and company?
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