Tutti polemizzano sulle affermazioni del Presidente del Senato Ignazio La Russa, ma paradossalmente nessuno osserva che non ha neppure reso un grande sevizio alla sua causa. Definendo i morti dell’ esercito tedesco “semi pensionati suonatori di una banda musicale” (sic!) ha offeso la memoria dei 33 militari della polizia nazista uccisi nell’ attentato di via Rasella.
Il rispetto per la dignità’ e la memoria delle vittime del nemico è – a mio avviso – un valore fondante di una tradizione militare degna di ogni paese civile che il nazifascismo (ma non solo) ha cancellato.
Hitler è arrivato al punto di togliere la vita anche ai propri combattenti più coraggiosi.
Il fratello mio nonno – Moritz Mayer – era un ufficiale tedesco pluridecorato della prima guerra mondiale, ma nonostante i suoi meriti di combattente è stato ” gassato” con sua moglie Irma nel campo di sterminio di Belzec perché di origini ebraiche.
Qui di seguito la sua storia raccontata dal figlio Eric, cugino di mio padre cui ero molto legato:
https://jewishstandard-timesofisrael-com.cdn.ampproject.org/v/s/jewishstandard.timesofisrael.com/a-story-of-clinton-worms-and-wayne/amp/?amp_gsa=1&_js_v=a9&usqp=mq331AQIUAKwASCAAgM%3D#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=16803397035061&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&share=https%3A%2F%2Fjewishstandard.timesofisrael.com%2Fa-story-of-clinton-worms-and-wayne%2F
Chiusa questa breve parentesi di carattere familiare ricordo che i 33 morti vittime della bomba in via Rasella facevano parte del 3^ battaglione del “Bozen Polizei Regiment” (il 3 e 4 plotone furono i due più colpiti) – reggimento che la Wermarcht fece nascere nel sud tirolo nel settembre 43 – per poi impegnare il terzo battaglione nell’ occupazione di Roma, e gli altri due nel nord Italia e in Istria. Il secondo battaglione risulta coinvolto nella strage di Biois nel bellunese.
https://phaidra.cab.unipd.it/detail/o:626
I militari morti in via Rasella erano quasi tutti giovani sudtirolesi e assolutamente operativi impegnati in compiti di sorveglianza della Capitale, in azioni di polizia militare e in rastrellamenti e combattimenti contro i partigiani. Ridicolizzarli come “suonatori di una banda musicale” e come dei ” semipensionati”- come ha fatto il Presidente del Senato –
https://mobile.twitter.com/Italiantifa/status/1641766362535043072/mediaViewer?currentTweet=1641766362535043072¤tTweetUser=Italiantifa
è una falsità oltre che un’ offesa alla memoria di chi combatteva con impegno – sia pur da un parte cosi tragicamente sbagliata.
Sull’ attentato via Rasella la Russa può esprimere l’ opinione che vuole, ma è’ grave che la seconda carica dello Stato falsifichi i fatti per legittimare le sue opinioni: un brutto vizio di cui dovrebbe chiedere scusa, a tutti gli italiani, e in primo luogo ai familiari delle vittime delle Fosse Ardeatine.
Il Presidente del Senato sarebbe stato sicuramente bocciato ad un esame di storia contemporanea se qualche docente gli avesse chiesto di via Rasella ed in particolare quale fosse il ruolo e la funzione del Polizei Regiment durante l’ occupazione tedesca di Roma, del nord Italia e dell’Istria.
Ma al di là della deformazione dei fatti il problema è capire perché Ignazio La Russa si è lanciato in una operazione così avventata per la carica che ricopre.
Alcuni sostengono che non fosse pienamente lucido o informato, cosa che può capitare a chiunque. La mia ipotesi è più maliziosa, ma è ‘ naturalmente solo un’ ipotesi che sottopongo al vaglio dei lettori.
Forse le dichiarazioni di La Russa sono un pezzo della insidiosa narrativa che sta emergendo tra alcuni esponenti di Fratelli di Italia, una sorta di “Vandea” montante per far concorrenza all’ iper sovranismo di destra di Matteo Salvini che opera sottotraccia, ma è la vera spina del fianco di Giorgia Meloni.
Non è del resto un mistero che Matteo Salvini, (lo stesso Giuseppe Conte) e una parte di FdI critichi la politica estera troppo filo americana e filo ucraina della Meloni e provi un certa nostalgia per i deliri di onnipotenza (spero non per le truffe) del sovranismo populista di Steve Bannon che aveva – lo ricordo a chi se ne fosse dimenticato – anche solide radici moscovite.
Uno dei nodi che rispunta spesso in questa parte della destra (e dei 5 stelle) sono i rapporti con la Russia. Certo Putin non è più di moda, ma sto parlando di un bel gruppo di ex filo putiniani che hanno edificato molti ponti tra la Russia e l’ Italia.
https://www.agenzianova.com/speciali/32/sesto-vertice-italia-russia
Per esempio – sino al 2011 come Ministro della Difesa – Ignazio La Russa ha seguito da vicino le forniture italiane a Mosca, in particolare è arrivato a promettere a Mosca più di duemila corazzati italiani.
https://www.ilgiornale.it/news/italia-russia-joint-venture-2500-blindati-accordo-poste.html
Per fortuna con l’ arrivo alla Farnesina del suo collega di partito Giulio Terzi i rapporti con Mosca furono raffreddati, le forniture militari ridotte e i canali con Washington rinsaldati.
Forse è solo una coincidenza e pura fantapolitica, ma resta il fatto che dal 24 marzo 2022 ad oggi il Presidente Ignazio La Russa non abbia perso occasione per prendere le distanze da Biden e Draghi sui rapporti con Mosca.
La Russa: “Biden e Draghi con Putin hanno esagerato, nessun plauso”
https://www.google.com/amp/s/www.iltempo.it/politica/2022/04/04/news/ignazio-la-russa-dice-no-arresto-vladimir-putin-guerra-ucraina-stasera-italia-31097251/amp/
Il discorso ci porterebbe lontano sulle radici del pensiero sovranista (talora rosso/nero, talora tosso/verde) che ha trovato alimento e solide sponde negli ideologi e negli oligarchi del Cremlino
https://www-agi-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.agi.it/politica/putin_sovranisti_sanzioni-5770650/news/2019-07-04/amp/?amp_gsa=1&_js_v=a9&usqp=mq331AQIUAKwASCAAgM%3D#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=16803410185176&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&share=https%3A%2F%2Fwww.agi.it%2Fpolitica%2Fputin_sovranisti_sanzioni-5770650%2Fnews%2F2019-07-04%2F
Per chiudere le polemiche secondo me il Presidente La Russa avrebbe dovuto avere il coraggio di dichiarare: “sui militari del polizei regiment uccisi in via Rasella ho preso una bella cantonata! A chi non capita ” E la vicenda sarebbe finita qui.
Oggi, invece, la sua reazione con la brava giornalista Paola di Caro https://www.corriere.it/politica/23_aprile_01/russa-via-rasella-l-atto-salvo-d-acquisto-stato-ben-piu-glorioso-ma-fatti-tanti-anni-fa-d-ora-poi-non-parlo-piu-052cbc0c-d000-11ed-b005-63605f0e01d8.shtml è apparsa a tutti imbarazzante e imbarazzata: “forse avrei dovuto precisare” “avrei dovuto essere più preciso”, ma ha il Presidente del Senato ha sostanzialmente confermato la sua versione.
La Russa su via Rasella: “Forse avrei potuto specificare meglio”
Se non avrà il coraggio di ammettere di aver detto una inqualificabile falsità darà ragione a chi pensa che la seconda carica dello Stato non stia esercitando il suo ruolo come prescritto dall’ art. 54 della Costituzione.
Intendiamoci in democrazia la libertà di opinione è sacra. Suggerisco a chi non lo avesse letto il celebre “Defending My Enemy” , il celebre libro pubblicato da Aryeh Neier nel 1979.
https://www.google.it/books/edition/Defending_My_Enemy/pk-QAAAAMAAJ?hl=it
Ma quelle di La Russa non sono solo opinioni, le frasi che ho citato all’inizio aggiungono un altro tassello alla girandola di fake news di cui siamo oggetto ogni giorno.
Il discorso giuridico sarebbe diverso se un parente di uno dei morti della polizia militare tedesca in via Rasella percepisse una qualche forma di diffamazione a mezzo stampa (495 CP) del suo congiunto nelle parole di la Russa. È ovviamente un quesito del tutto astratto e puramente accademico a cui mi piacerebbe che fosse proprio Il prestigioso studio legale milanese La Russa a rispondere.
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