Per l’affermazione, in politica, delle idee riformiste e liberal-democratiche è più utile la scelta fatta da Calenda o quella che si appresta a fare Renzi? Insomma, nella contingenza di questo momento politico, cercare di condizionare il PD dall’interno di un’alleanza o dall’esterno? Francamente non crediamo ci sia una risposta certa e oggettiva. Saranno i fatti a dimostrare ragioni e torti.
Anche nel piccolo gruppo che fa vivere SoloRiformisti ci sono, a questo riguardo, idee diverse. Siamo però tutti fermamente convinti di alcune cose:
- che il futuro dell’Italia, un futuro come uno dei paesi di punta del campo occidentale, passi necessariamente dall’affermazione di principi e contenuti che si richiamano al riformismo e alla liberal-democrazia. In estrema sintesi da quella che è stata definita “agenda Draghi”;
- che dobbiamo come Paese far parte di un’Europa sempre più integrata;
- che come Italia e come Europa dobbiamo stare saldamente nel campo occidentale e nella NATO;
- che l’Ucraina deve essere sostenuta e aiutata concretamente a resistere all’espansionismo della Russia.
Per questa ragione, in questa campagna elettorale che già dalle prime battute si preannuncia molto aspra e combattuta, noi daremo spazio, come giornale, a tutti quelli che, indipendentemente dalla tattica, condividono le nostre idee e la strategia di mantenere ferma, anche nel prossimo governo, la barra programmatica ai contenuti dell’agenda Draghi e, se possibile, anche di preservare il metodo introdotto in politica da Draghi, nessuna polemica, dichiarazioni essenziali, nessuna demonizzazione degli avversari, capacità di tessere relazioni sul piano internazionale, autorevolezza e competenza.
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