Il cav. Benito Mussolini, che pure aveva una non modesta considerazione di sé, si era fermato a quota 90 per la difesa della lira ” segno della nostra ricchezza, il frutto delle nostre fatiche, dei nostri sforzi, dei nostri sacrifici, delle nostre lacrime, del nostro sangue”. Matteo Salvini, che imita questo suo lontano predecessore nel cipiglio e nella fraseologia ( noi tireremo diritto, me ne frego, molti nemici molto onore..) ha rilanciato imponendo la sua quota 100, per la difesa della pensione ” segno della nostra ricchezza, il frutto delle nostre fatiche, dei nostri sforzi, dei nostri sacrifici, delle nostre lacrime, del nostro sangue”.
Una misura sicuramente di successo: al 22 febbraio erano oltre 63mila le domande presentate per accedere alla quota 100 per l’anticipo pensionistico che consente di andare in pensione a chi ha almeno 62 anni di età e 38 di contributi. La misura per i dipendenti privati parte il 1° aprile 2019 (ma siamo sicuri che non sia il classico pesce d’aprile ?) e rimane in vigore per il triennio 2019-2021 mentre per i dipendenti pubblici parte dal 1° luglio 2019.
Dai dati INPS emerge chiaramente chi sono i vincenti di questa lotteria: sono lavoratori garantiti maschi , ovviamente dalla lunga storia contributiva: finora hanno richiesto di poter accedere alla quota 100 più di 47mila uomini, contro 16.300 donne soltanto
Oltre 27mila sono le domande pervenute dalle regioni meridionali, con la Campania in testa (circa 8.700 domande) seguita dalla Sicilia poco meno di 7.000 domande. Dipendenti pubblici e dipendenti privati si equivalgono, circa 23.000 ciascun gruppo, con problemi seri che si apriranno nel mondo della scuola dove è previsto l’esodo di circa 20.000 insegnanti.
Vincenti possono essere considerati anche coloro che saranno assunti per colmare i vuoti lasciati da questi baciati da quota 100: ma si stima che saranno un numero inferiore, in un mercato del lavoro segnato – almeno nel mondo delle imprese – dalla sostituzione delle persone con le tecnologie e nel pubblico impiego per i vincoli alla sostituzione del turnover.
Ma chi perde in questa storia? E’ un caso classico di benefici privati cui corrispondono costi collettivi.
Intanto bisogna aver presente che la pensione è un diritto che per sostanziarsi richiede la disponibilità delle risorse necessarie ad assicurarne il pagamento, possibilmente con una moneta forte e non svalutata.
Perché è stato necessario nel corso degli anni intervenire sul sistema pensionistico per evitarne il tracollo per lo squilibrio tra entrate ed uscite? Perché è cresciuta la platea delle pensioni erogate (spesso con misure clientelari: pensioni baby, scivolo per ex combattenti pubblici, legge Mosca per dipendenti sindacati e partiti etc) e calcolate con il generoso metodo retributivo mentre è calata la platea dei contribuenti, con conseguente disavanzo del sistema pensionistico scaricato sulle finanze pubbliche.
Aumento dell’età pensionabile con il ricalcolo per l’incremento della speranza di vita e passaggio al metodo contributivo hanno evitato il tracollo del sistema sul quale è stato necessario intervenire con misure drastiche messe in atto dal governo Monti con Elsa Fornero in concomitanza con la gravissima crisi finanziaria del 2011/12: misure indispensabili ma che hanno anche punito i cosiddetti esodati per i quali progressivamente si è trovata una soluzione.
Ecco, quota 100 per motivi di bottega elettorale contraddice questo faticoso percorso di messa in sicurezza delle pensioni (meglio più ridotte e più tardi ma con la certezza di riscuoterle sempre e riscuoterle in moneta buona).
A denunciare l’insostenibilità di quota 100 è stato in prima fila Alberto Brambilla, esperto di pensioni vicino alla Lega che per questo dissenso si è dimesso da consigliere economico di Palazzo Chigi: «È evidente anche a un neofita che un tale numero manderebbe in default l’intero sistema (30 miliardi di costo già a metà del terzo anno)»
E giù a seguirealtre critiche, dalla sua temporaneità triennale ai costi, oltre 40 miliardi la spesa tra il 2019 e il 2026, al divieto di cumulo che penalizza l’invecchiamento attivo..
Non sembrano le critiche di uno stizzito professore, categoria poco stimata dagli studenti fuori corso Salvini e Di Maio, ma quelle di un vero esperto, che non è un avversario dell’attuale maggioranza.
i nemici di questa misura sono annidati ovunque, per esempio alla Corte dei Conti il cui presidente ha affermato che quota 100 ha un impatto significativo sui conti pubblici e che l’anticipo dell’età di uscita da lavoro comporta sia esigenze di cassa sia debito implicito, in quanto la componente retributiva della pensione non viene corretta tenendo conto della maggiore durata della prestazione stessa. Oltre a ricordare che è stata scaricata sugli altri pensionati parte del finanziamento di questo provvedimento con la riduzione della indicizzazione delle pensioni, la Corte rileva che l’impatto netto delle misure varate è significativo sia se considerato in termini di deficit e debito pubblico dei prossimi tre anni (circa 17 miliardi), sia se considerato in termini di crescita del cosiddetto debito pensionistico implicito.
Secondo l’ex Presidente INPS Boeri, il debito implicito prodotto da Quota 100 è pari a 38 miliardi: se la misura diventerà strutturale il debito potrebbe lievitare oltre 90 miliardi.
Un costo molto alto che sarà pagato dalle generazioni future, quelle che non votano oggi o che se votano non percepiscono – non è semplice – che saranno loro a pagare. E pagheranno caro con pensioni basse, perché non esiste manna che scende dal cielo, ma risorse limitate da impiegare con equità.
I perdenti? I giovani assieme alle donne ed ai più deboli, ai più fragili che avrebbero bisogno di un intervento pubblico maggiore a sostegno e che invece sono perdenti in un’operazione che è un bieco baratto elettorale, un indecente voto di scambio.
Ma non si può – in un paese gravato da un enorme debito pubblico – forzare scriteriatamente la spesa pubblica senza conseguenze: in lontananza si vedono nuvoloni e si sentono rombi di tuono che temiamo annuncino la tempesta della patrimoniale..
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