Uno spettacolo poco edificante. Sono sei i partiti italiani rappresentati al Parlamento europeo, tre che fanno parte della maggioranza di governo e tre di opposizione. La logica avrebbe voluto che a fronte dell’emergenza, visto che si discuteva su quali fossero le modalità migliori per affrontare le conseguenze economiche del Covid 19, assumessero, a favore dell’Italia, una posizione comune, la più utile al Paese, o almeno che votassero insieme in relazione al ruolo di maggioranza o di opposizione. Niente di tutto questo. Sulla mozione che è stata approvata e che introduce i Recovery Bond, esorta ad utilizzare il MES e dice no ai coronabond hanno votato a favore PD, Forza Italia e Italia Viva. Contro Lega, Fratelli d’Italia e 3 parlamentari M5S, astenuto, come partito, il M5S. Sull’emendamento dei Verdi che è stato respinto e che chiedeva la condivisone del debito tra i Paesi UE hanno invece votato a favore PD, M5S e Fratelli d’Italia, contro Lega e Forza Italia mentre Italia Viva si è astenuta.
Il voto ha scatenato, in Italia, accuse reciproche e polemiche a non finire, molte delle quali improntate a demagogia e populismo. Una delle affermazioni più strombazzate è stata che chi non aveva appoggiato la mutualizzazione del debito fra i Paesi UE era un nemico dell’italia. Una frase ad effetto che lascia il tempo che trova perché non spiega, ammesso che chi avanza questa tesi lo sappia, cosa significa mutualizzare il debito.
Contrarre in futuro debiti in comune con tutta l’Europa sarebbe certamente per un Paese fragile come il nostro la soluzione migliore e fra parentesi anche quella preferita, non solo per ragioni economiche, da quanti, come noi, credono davvero nell’Europa. Ma mutualizzare il debito non vuol dire, come pensano grillini e sovranisti nostrani, che l’Europa mette a disposizione i soldi e un singolo Paese li spende a suo piacimento. Significa invece, come sarebbe nel caso degli eurobond o dei coronabond, trasferire sovranità fiscale ed economica ad una istituzione europea, che fra parentesi ancora non c’è, oppure, come sarà nel caso dei recovery bond, accettare che vi sia una finalizzazione e un monitoraggio della spesa con relativi controlli e sanzioni. Ed è questa la ragione per cui la Lega, sorprendendo molti, ha votano in Europa contro ipotesi del genere nonostante il tam tam fatto in Italia.
Nessun Paese infatti accetterà di impegnarsi per altri senza almeno avere un controllo sia pur minimo su come quei fondi vengono utilizzati. E purtroppo questo vale soprattutto per l’Italia che con provvedimenti come Quota100 o Alitalia non ha certo dato prova di un uso razionale ed efficiente dei fondi a disposizione.
La verità, non detta, è che Lega, Fratelli d’Italia e 5MS vorrebbero che in nome della solidarietà l’Europa desse i finanziamenti a fondo perduto senza nessuna condizione o controllo. Così potrebbero dar fondo al proprio populismo erogando sussidi e prebende a destra e a manca.
Del resto, perché meravigliarsi? Correva il I sec. dopo Cristo quando il poeta latino Decimo Giuno Giovenale coniò la frase, ancora attualissima, del “panem et circenses”.
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