Come se non fossimo coinvolti, anche senza aver messo i “boots on the ground”, in una guerra ai confini d’Europa. Come se le conseguenze di tale guerra non avessero innescato una crisi energetica e di conseguenza economica, con l’inflazione risalita ad azzannare i nostri stipendi, pensioni e risparmi. E come se la pandemia, con tutte le maledette varianti possibili e immaginabili, non fosse ancora una minaccia all’orizzonte, qualcuno ha deciso di accendere la miccia di una crisi di governo sfiduciandolo proprio sula Decreto Aiuti: 23 miliardi tondi tondi per ridare fiato alle famiglie.
Allora vediamo di capirlo una volta per tutte chi sta davvero dalla parte delle famiglie italiane. Di certo non sta dalla loro parte il sedicente avvocato del popolo Giuseppe Conte di cui occorre sempre tenere a mente l’iter politico per inquadrare il personaggio: entrato in politica dal portone principale di palazzo Chigi con l’aureola del giurista pugliese che si sente erede di Aldo Moro, si mette a guidare il governo bipopulista di Salvini e Di Maio che varano il reddito di cittadinanza e quota 100, giusto per dirne un paio; poi, con una piroetta si libera dell’ex alleato leghista e si trasforma in leader socialdemocratico nel Conte bis; infine, dopo avere subito la defenestrazione renziana, ce lo ritroviamo “descamisado” alla guida dei qualunquisti 5stellati, che va in piazza e grida contro il termovalorizzatore a Roma nonché per la pace in Ucraina (leggi: per la vittoria della Russia) e l’ampliamento del reddito di cittadinanza.
Insomma, più in là di lui, in uno spazio ideologico indefinibile e che rasenta l’irrazionalismo, ci sono solo Di Battista, Carlo Freccero e gli anarchici no Tav. Ma se Di Battista sembra un bambinone egocentrico che fa pena; Carlo Freccero se lo filano solo i pazzi scatenati del complotto mondiale; gli anarchici si limitano a tirare sassi e petardi in Val di Susa, l’avvocato del popolo Conte è, invece, davvero pericoloso. Visto che è stato capace di teleguidare i suoi ministri e di innescare la crisi che potrebbe far fare le valigie all’unica personalità di rilievo, Mario Draghi, in grado di: garantire a livello europeo l’implementazione del Pnnr; assicurare i mercati sulla stabilità dell’azione di governo e sulla realizzazione delle riforme necessarie; mantenere salda la posizione italiana all’interno dell’Alleanza atlantica e, soprattutto, in difesa del popolo ucraino.
Chi, dunque, ha minato il processo voluto e messo in atto dal governo di unità nazionale presieduto da Mario Draghi non dev’essere considerato solo un irresponsabile e un cinico voltagabbana, bensì un vero e proprio pericolo per tutti gli italiani.
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