“La Multiutility della Toscana centrale che si occuperà di servizi pubblici è realtà e ieri ha deciso di partire dalle nomine, aumentate a 11, dagli emolumenti, e dalle nomine di primo e secondo grado delle società partecipate.
Il CdA doveva affrontare anche: l’aumento di capitale di 1,2 milioni di euro, le deleghe ai menti del CdA, la massima distribuzione dei dividendi ai comuni da parte di Alia, i prossimi passi per il percorso della quotazione in borsa.
Non mi pare sia partita benissimo ma soprattutto non mi sembra ci sia una giusta condivisione politica degli indirizzi di una società che può aiutare famiglie ed aziende toscane”. Così Gabriele Toccafondi di Italia Viva.
“Italia Viva e il terzo polo ha sostenuto la necessità di una realtà unica dei servizi pubblici perché crediamo che solo così riusciamo ad avere investimenti, realizzare e far funzionare impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti, abbassare i costi e quindi aiutare sensibilmente famiglie ed imprese.
Siamo stati gli unici a votare ovunque a favore delle delibere, perché crediamo che un’azienda unica possa aiutare i cittadini toscani. Nel Pd e nel centrodestra questo non è accaduto.
Siamo parte integrante della maggioranza in molti comuni e in regione e per questo mi sarei aspettato un coinvolgimento politico, non semplicemente per conoscere i nomi del cda, le deleghe che si vuole conferire, ma anche per capire gli indirizzi che si vogliono dare, gli investimenti previsti, gli impianti dei rifiuti da realizzare, le previsioni di diminuzioni dei costi per famiglie ed imprese. Invece niente.
Quando si è in maggioranza, lo si è anche quando si decidono gli indirizzi politici e strategici, non solo quando si deve votare un atto in giunta o in consiglio.
Altrimenti siamo di fronte ad un paradosso. Se poi qualcuno nel Pd il dialogo ce l’ha con il centrodestra e non con i partiti della maggioranza e perfino neppure con tutti i sindaci, allora il paradosso diventa al quadrato”.
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