Nel post pandemia le ipotesi di vita bucolica sono ormai banalizzate quanto le parole smart city e condivisione.
C’è chi profetizza stili di vita alla moda nella la solitudine della campagna e nei piccoli borghi come fossero futuri Eden post pandemici, che solo a immaginarli viene la pelle d’oca, chi cita continuamente le smart cities come forma mentis che sta bene su tutto ed infine, chi si azzarda addirittura a prospettare ipotesi di condivisione di spazi privati come se la condivisione privata potesse essere, magicamente, una garanzia di sviluppo e di felicita`.
La citta` restera` sempre il piu` grande catalizzatore della crescita. La citta`, dice Lahoz, e` un sogno che diventa realta`. E’ la piu`grande opera dell’uomo.
La pandemia ha modificato profondamente non solo gli stili di vita, i comportamenti sociali e di acquisto ma soprattutto disegna e suggerisce di rimodellare le città con modalità di decentramento territoriale nuove e profonde.
Credere che tutto tornerà come prima nel momento in cui l’emergenza sanitaria sarà passata, equivale a non voler comprendere che questa crisi contiene in se` un potenziale salto di qualità per una nuova ondata di innovazione digitale, commerciale, di rappresentanza politica e di destrutturazione dello Stato e una conseguente riallocazione della sovranità con una riduzione territoriale in Comuni sempre più interconnessi con logiche diverse dai confini geografici : “Le città tenderanno ad aggregarsi tra loro medianti direttrici economiche e di interesse sociale perché` avvinte da snodi produttivi, da mezzi di produzione, da logiche di interdipendenza e finiranno per questo a connettersi tra loro di nuovo, separandosi al contempo dallo stato nazionale che le ospita” Andrea Venanzoni in Ipotesi neufeudale.
Le citta`, catalizzatrici della crescita, economica e culturale, non potranno esimersi dall’essere ripensate in funzione del proprio sviluppo economico. Se, finalmente, vogliamo prepararci per il futuro.
Da una ricerca di Consumer Pulse Research il 64% dei consumers ha paura per la propria salute, l’81% per la salute degli altri e l’88% e` preoccupata dell’impatto sull’economia.
Eccetto che ai pochi addetti ai lavori, spesso autoreferenziali, la pandemia ha suscitato preoccupazione soprattutto per le nuove reali possibilità di crisi economiche.
I cambiamenti sono evidenti. Il commercio on line e off line si `capovolto, e` subentrata una nuova cultura del commercio digitale.
Ad esempio, sempre più`, anche i cosidetti boomers (gli over 55) acquistano on line e questi comportamenti di acquisto permarranno anche dopo la pandemia.
I grandi colossi digitali hanno mostrato una preparazione e un`attenzione al cliente e alla sua sicurezza in cui sono del tutto mancati gli Stati nazionali, in primis l’Italia con la sua elefantiaca amministrazione pubblica.
Con la crisi pandemica la pubblica amministrazione ha mostrato tutta la sua inadeguatezza e la sua assenza di ruolo di traino e di stimolo per lo sviluppo del paese. Il potere pubblico e` diventato, con gli anni, una forma di assistenzialismo e di spartizione di posizioni autoreferenziali di privilegio che non incidono nella vita reale del paese.
Con la crisi pandemica invece, il digitale ha dimostrato tutta la sua indispensabilità.
Se vogliamo fare una riunione andiamo su Zoom o su altre piattaforme private, anche le lezioni alle Università le facciamo su piattaforme Miscrosoft e cosi`via.
Amazon definisce addirittura le priorità di acquisto. Durante il primo lockdown Amazon definiva e indirizzava gli acquisti dei consumatori.
Ma non solo il digitale, Moncler supporta il comune di Milano nel processo di digitalizzazione delle scuole statali milanesi donando circa 3.600 tra notebook e tablet, e offrirà un percorso di formazione volto a supportare i docenti nella definizione di un modello formativo sempre più innovativo e integrato con le nuove tecnologie.
“Assicurare a tutti i ragazzi le stesse opportunità di accesso al sistema educativo è un principio guida di ogni Paese che guarda al futuro. Dice il Presidente e Amministratore Delegato di Moncler.
Si ha quindi una vera e propria sostituzione della soddisfazione del bisogno garantendo al contempo i valori che dovrebbero essere propri dello Stato. Almeno per chi lo crede indispensabile.
Alibaba` è un’ azienda che impara dalle epidemie precedenti e ha lanciato un servizio con una funzione che consente ai bambini di pagare per i loro genitori.
Il settore privato si è sostituito completamente al settore pubblico grazie alla ricerca del miglioramento continuo, dell’innovazione e riuscendo a soddisfare il cliente in tempi rapidissimi.
Ha saputo colmare un gigantesco gap di uno Stato e di un`amministrazione pubblica incapace di sviluppare competenze, sicura solo della propria posizione di rendita ma inefficace totalmente nel realizzare un supporto per la collettività`. Esautorandola anche dalla funzione di controllo, in cui sarebbe allo stesso modo inefficace, il privato agisce in piena autonomia.
Pensiamo all’ accelerazione del cibo acquistato on line e come la Grande Distribuzione Organizzata abbia sopperito anche in questo caso all’ amministrazione cittadina. (disorganizzata?) Le start up di consegne locali stanno crescendo sempre di più.
Conseguentemente anche il lavoro sta cambiando, dal lavoro al dettaglio al lavoro digitale. Nel Retail i servizi omnichannel come click and reserve, pick up store, return in store, video virtual experience sono sempre piu’ utilizzati. (Mi si perdoni l’eccesso di inglesismi).
Il concetto di esperienza ATAWAD (any time any where, any device) consente al cliente di fare acquisti a qualunque ora in qualunque luogo e con qualunque dispositivo.
La fase del post pandemia, conosciuta ormai come il new normal, e i nuovi modelli di business generati, saranno essenziali per rimanere competitivi.
Il settore del turismo, della moda e del lusso sono i più rappresentativi per il nostro paese.
Le restrizioni imposte sul traffico aereo hanno cambiato le carte in tavola del turismo internazionale. In particolare il turista cinese che acquistava beni di lusso al di fuori della Cina nel periodo precedente al Covid-19 è adesso costretto a fare acquisti nel proprio paese, come conseguenza questo restringimento aereo ha contribuito alla ripresa del mercato cinese a scapito di quello europeo e statunitense.
Secondo uno studio condotto da Vogue Business nel 2018 il 30% delle transazioni nel mondo del lusso venivano effettuate da un cliente asiatico che in prospettiva nel 2025 rappresenterà il 46%. per i prossimi anni. Quindi si stima che gran parte degli acquisti di lusso avverranno in Cina e non più in Europa o in USA.
Durante il China Daily, la maison francese Hermes, a un solo giorno dalla sua riapertura, annunciava la fatturazione di 2,7 milioni in moneta locale nel suo negozio di Guangdong.
Dopo questo evento e`stato coniato il termine revenge spending , spesa di vendetta, identificando quelle tipologie di clienti che a seguito dei mesi di lockdown forzato hanno avuto il bisogno di spendere per vendicarsi. In opposizione al revenge spending si e` delineata un`altra tipologia di consumatore il cautious spender , con un trend di consumo consapevole che portera` a una diminuzione dei consumi non essenziali.
Nuove forme di contatto con i clienti che non coinvolgono solo il commercio privato ma che dovrebbero coinvolgere anche le istituzioni cittadine, producono un nuovo clienteling in cui l’esperienza virtuale da remoto sarà il nuovo modo di mantenere relazioni e generare business.
Da uno studio condotto da Boston Consulting Group si evidenzia quale sia stata la contrazione dei consumi: tra il 20% e il 25% nel 2020 con un rimbalzo nel 2021. Questa crisi economica amplificherà le disparità sociali e aumenterà la disoccupazione diminuendo il potere di acquisto delle persone. Nel complesso la gran parte della popolazione sarà attenta ai prezzi e cauti nelle spese, data l’ incertezza verso il futuro. Occorre rispondere a ultra- nicchie con forti personalizzazioni dei prodotti e servizi. Una città come Firenze dovrà decidere a quale tipologia di turismo fornire la sua offerta prevalente e la relativa preparazione e sviluppo di competenze degli addetti ai lavori.
Un altro cambiamento a cui siamo impreparati e` la modifica dell’età anagrafica del cliente: il nuovo cliente avrà un età anagrafica più bassa.
Saranno soprattutto i millenials (nati tra il 1980 e il 20000 ) i nuovi clienti, turisti e consumatori. Sono la cosiddetta generazione YOLO acronimo di YOU ONLY LIVE ONCE, perché` hanno una gran fame di vivere esperienze e di vivere senza pensare troppo al futuro. Nel settore lusso sono ormai il 40% e continuano a crescere, compresa la generazione Z, nati tra il 2000 e il 2020
( Si caratterizzano per :
poca importanza al genere, un concetto fluido in cui la tradizionale differenza uomo donna tende a sparire, effetto snapchat ovvero condivisione sui social di quello che stanno facendo, cosa stanno mangiando, dove sono in vacanza, transazioni social fanno pagamenti tramite digital banking, tramite app come venmo, wechat, i pagamenti tramite cash o carte di credito sono ormai obsoleti, customizzazione, con personalizzazione del prodotto, servizio personalizzato, esperienze lifestyle, sono alla ricerca di esperienze indimenticabili più che prodotti o servizi tradizionali, responsabili soprattutto con una forte sensibilità verso l’ambiente).
Le città dovranno dotarsi di altre possibilità digitali, se ad esempio prendo un taxi a Firenze, non dovrò aspettare 10 minuti per pagare non in contanti (adesso già il pagamento con il bancomat mette in crisi i taxisti nostrani).
Le città dovranno ripensare i luoghi dell’abitare. Le nuove abitazioni potranno prendere spunto dalle communities digitali. Aggregare non solo residenti generici, ma residenti con interessi simili.
Appartamenti privati ma uniti da spazi comuni per diverse necessità a seconda degli interessi specifici, palestra, libreria, giardini, luoghi di aggregazione e socializzazione, luoghi di business e di svago con sistemi di scanning all’entrata, muniti di tecnologie contactless , uso di materiale germo repellente, car sharing condiviso.
Edifici dove la telemedicina con collegamenti a centri sanitari e ospedalieri è diffusa, con una logica di assistenza domiciliare e con un modello sanitario (magari pubblico e privato) diffuso e territoriale che possa entrare nelle case. (l’opposto di quello che è stato fatto fino ad oggi).
Un complesso abitativo multifunzione che possa rispondere alle esigenze di nuclei omogenei per interessi e caratteristiche personali o professionali.
Il centro di città come Firenze spopolato dai residenti, respinti fino ad oggi e reso facile mangiatoia per un turismo mordi e fuggi non ha più motivo di esistere. ( non lo aveva neanche prima a dirla tutta, la pandemia lo ha solo evidenziato). Occorre ripopolarlo con coloro che lo abitano, lo vivono e lo rendono autentico anche grazie alla netta diminuzione degli spostamenti e viaggi di lavoro.
La pandemia ha reso alcune fasce di età più fragili, come i ragazzi e adolescenti. Le nuove città dovranno prevedere soprattutto luoghi fisici e virtuali di aggregazione giovanile.
Le finalità sono quelle di coinvolgere e far partecipare il cittadino alla vita pubblica, allo sviluppo economico e allo sviluppo delle proprie potenzialità, con tutte le forme e le modalità che la contemporaneità suggerisce, un cittadino non spinto all’inazione e alla passività da sussidi a pioggia, che lo rendono suddito , isolato, meno consapevole, meno libero, meno creativo e meno autodeterminato.
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