Nel mondo della finanza i cigni neri sono eventi inattesi, rari e portatori di conseguenze nefaste, non solo per le evidenze ad essi direttamente associati, ma soprattutto per il carico di psicosi che sanno generare tra gli individui e le reazioni spropositate che determinano sui mercati.
Il coronavirus, di cui ancora troppo poco sappiamo, si erge a vincere questo poco ambito riconoscimento.
E come l’evento si è manifestato, inatteso e raro, in quanto la scienza non ha ancora sviluppato un vaccino, ma ha solo isolato il virus (con buona pace degli antivaccinisti), così i mercati hanno subito reagito di conseguenza, con un crollo immediato del prezzo delle materie prime e di conseguenza un veloce “contagio” dall’economia reale a quella finanziaria.
Moody’s (società di rating che conosciamo bene..) è stata veloce ad elaborare un report, che ha aumentato il livello di stress sui mercati, paventando rischi ben maggiori della crisi 2008-2009, proprio mentre l’OMS dichiarava lo stato di allerta a livello mondiale. Tutto ciò ha determinato misure di sicurezza eccezionali e desuete, quali l’introduzione della quarantena per i sospetti malati, la chiusura delle frontiere tra Paesi (ad esempio la Russia con la Cina) e il blocco dei traffici arerei nell’area asiatica.
Queste azioni palesano la nostra fragilità emotiva e reazioni pericolosamente psicotiche che ci fanno guardare con sospetto il primo sconosciuto che ci starnutisce accanto. E i mercati finanziari sono esattamente lo specchio delle nostre paure. Del resto stiamo parlando del rischio di perdere tra lo 0,15% e lo 0,30% del PIL mondiale.. Mi astengo dai commenti.. Non vorrei allora scardinare alcuna certezza precostituita, ma nel mondo globale si muore ancora tanto e molto di più, per altre malattie che conosciamo bene, che avevamo debellato,(almeno nella parte ricca del mondo), ma che colpiscono ancora e solo le zone più povere della terra. Ma lì nessuna psicosi. Persino i listini guardano alla cosa con consumata noia, speranzosi tuttavia che qualche nuovo starnuto, nell’emisfero giusto, possa portare, per lo meno, ancora un po’ di speculazione.
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