E’ noto il significato di effetto “round the flag”, teorizzato dallo scienziato della politica John Muller: nei momenti difficili, guerre o emergenze, il popolo si stringe attorno alla bandiera, ovvero ai leader. Ne hanno beneficiato a causa del Covid numerosi capi di Stato e di governo nel mondo; in Italia non solo Conte ma anche diversi presidenti di Regione.
Il problema è che se guerre ed emergenze durano troppo a lungo, portandosi dietro una scia interminabile di morti e di miseria, l’effetto “round the flag” sbiadisce e, non di rado, si ritorce contro chi, fino a poco prima, ne aveva beneficiato. Per Giuseppe Conte ed il suo governo sembra essere venuto quel momento. Ed il diradarsi delle sue comparsate televisive lascia intendere che il nostro presidente del consiglio lo abbia ben capito. Troppe domande reclamano risposta: perché, pur essendo certa la seconda ondata della pandemia, ci siamo arrivati impreparati? Perché non si è pensato a potenziare gli ospedali, ai trasporti per la ripresa delle attività lavorative e scolastiche, ai controlli per garantire i distanziamenti nei luoghi pubblici e nei locali?
Soprattutto, c’è la domanda delle domande, ovvero i soldi del MES. Perché abbiamo rinunciato, ad utilizzarli fino da subito? Oggi una risposta è ineludibile. Anzi, di più: la risposta può essere una sola e non ci sono alternative. L’unica risposta è: si. Servono immediatamente e continuare a tergiversare da stupido è diventato criminale. Mette in pericolo vite e aggrava la situazione economica. Le polemiche uggiose sulle rotelline ai banchi della ministra Azzolina, ed altre simili amenità che certo non esaltano l’azione del governo, sono pinzillacchere. Il fatto vero è che ci sono 37 miliardi pronti per sostenere una possente azione di contenimento della pandemia e nessuno si occupa seriamente di incassarli. E quel che è peggio, ciò avviene per motivi futili, per pregiudizio e per non darla vinta a chi, fino dal primo momento aveva espresso parere favorevole ad usufruire del MES. La divisione su questo punto, purtroppo, non coincide con il confine tra maggioranza e opposizione perchè attraversa entrambi gli schieramenti. Ma decisiva è la divisione nella maggioranza, tra PD e M5S. Si può capire, e non giustificare, il no dei 5Stelle per i quali opporsi significa agitare l’ultima bandierina disponibile, dopo quelle già spese con immenso danno per il paese: reddito di cittadinanza, abolizione della prescrizione, taglio a capocchia dei parlamentari. Si può capire persino il presidente del consiglio, che statista non è e cerca di barcamenarsi per tirare a campare. Difficile comprendere il PD che pensa di salvarsi l’anima dichiarando il proprio favore al MES, senza andare oltre le parole. Le parole non incantano più. E credere di individuare la propria missione nella santificazione della alleanza con i pentastellati, mettendosi, oltretutto, al traino di Conte, è strategia suicida. Da possibile perno di uno schieramento capace di sbloccare l’attuale asfittica fase politica, diventerebbe l’ultimo vagone di un convoglio inesorabilmente destinato a precipitare.
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