Si avvicina la Giornata della Memoria nata per ricordare i milioni di vittime dei lager nazisti e, mentre nelle televisioni passano i soliti film e nelle scuole si preparano stancamente le celebrazioni previste per legge, nella realtà si scatena l’antisemitismo in tali forme barbariche che ci fanno rivedere le orrende scene delle vetrine infrante nella Kristallnacht del 10 novembre 1938. Qualcuno lo troverà un paragone esagerato, perché in Italia non ci sono vittime e non si vedono marciare per strada i fanatici con la svastica sulle camicie. Ma quel manipolo di facinorosi sedicenti antifascisti che a Vicenza si sono introdotti violentemente nella Fiera del gioiello per distruggere lo stand degli israeliani e cacciare i venditori “sionisti”, in nome della insensata equiparazione della guerra a Gaza con un genocidio, ebbene, come lo vogliamo chiamare se non con il suo vero nome: antisemitismo?
Una vicenda, che peraltro non ha avuto come conseguenza la condanna netta degli intellettuali e tantomeno la presa di distanza da parte dei dirigenti del Pd (a parte Piero Fassino), quelli cioè che dell’antifascismo militante hanno fatto il loro credo giustamente iscritto nella nostra Costituzione, una triste vicenda che si riallaccia idealmente alla macabra caccia agli ebrei nell’aeroporto di Makhatchakala, in Daghestan, come pure all’uccisione di Dominique Bernard, il docente di lettere accoltellato il 13 ottobre nel suo liceo di Arras . Né vanno sottovalutati l’oltraggio compiuto a Roma contro le pietre d’inciampo, e l’iniziativa organizzata dall’Anpi di Bagno a Ripoli per ricordare il 27 di gennaio insieme la Shoah e il “genocidio” di Gaza.
Se poi allarghiamo ulteriormente il campo d’indagine, non possiamo che restare sconcertati per il tentativo di trascinare Israele nel Tribunale internazionale dell’Aja da parte del Sud Africa, e non con una più plausibile accusa di eccesso di difesa ma addirittura con l’accusa di genocidio; quando i genocidi della storia del Novecento, a partire da quello degli Armeni nella Turchia dell’Impero ottomano, sono noti a tutti e trovano nello sterminio nazista degli ebrei il loro apice, emulato se non quantitativamente ma certamente per barbarie dai soldati di Hamas durante il pogrom del 7 ottobre scorso.
Mai come quest’anno risulta chiaro che antisionismo e antisemitismo sono le due facce dell’odio contro il popolo di Israele. E se la Giornata della Memoria vuole avere ancora un senso, proprio questo dovrebbe spiegare.
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