Se confermata, la candidatura dell’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt a sindaco di Firenze per il centrodestra è una più che ottima notizia. Per la città e per la democrazia. Finalmente un nome di prestigio in grado di rompere il dominio del centrosinistra che dura ormai da quarant’anni, oggi in formato sinistra-sinistra radicale.
Schmidt è un tedesco naturalizzato italiano. Storico dell’arte, parla benissimo la nostra lingua, conosce il paese per avervi vissuto a lungo, in particolare Firenze dove aveva lavorato anche prima dell’incarico agli Uffizi.
Dovrà vedersela soprattutto con l’assessora candidata di sinistra Sara Funaro, una proposta debole per comune giudizio, peraltro frutto di un golpe che ha diviso le anime del PD e provocato la frattura nella coalizione che regge il Comune. Matteo Renzi e la sua Italia Viva si sono sganciati per correre in proprio, come l’ex assessora Cecilia Del Re che potrebbe anche allearsi con i 5 stelle.
Ago della bilancia sarà probabilmente Renzi nel caso in cui si andasse al ballottaggio. A Firenze conta ancora molto e non è escluso che possa confluire proprio su Schmidt di cui è pure amico personale.
Dicevo che la forte candidatura del centrodestra é un’ottima notizia per la democrazia. Per dare valore all’alternanza l’Italia ha bisogno di una destra credibile ed efficiente che opponga con intelligenza un proprio riformismo conservatore (ma non è un ossimoro) al riformismo progressista della sinistra. Non tutto il progressimo è reale progresso, né conservare significa sempre reazione. La propaganda di sinistra continua invece a identificare la destra col fascismo gettando discredito su ogni singola azione, anche la più convincente, del governo Meloni. È vero che la destra non ha ancora una classe dirigente di prima grandezza. Ma non l’avrà mai se le viene continuamente negata legittimità perfino costituzionale. C’è bisogno che i due schieramenti si riconoscano pienamente a vicenda. Fascismo e comunismo appartengono al Novecento
Schmidt è un moderato che sicuramente contribuirà ad accreditare la coalizione del centrodestra, tanto più se potrà formare una squadra senza subire troppe interferenze. Tra l’altro, sono pronti a votarlo molti ex elettori di sinistra delusi dalle esperienze del doppio mandato di Dario Nardella e dall’avventurismo della segreteria Schlein.
Negli ultimi anni Firenze è purtroppo tragicamente decaduta. L’invasione del turismo, dei cantieri, dei migranti sbandati e della criminalità ne fanno ormai una città incomprensibile e rischiosa, priva di identità, esposta ai quattro venti.
Tutto ciò come riflesso dei tempi, ma anche come prodotto di un’ideologia di sinistra moralista quanto intollerante, filoislamica e antisemita, convinta di possedere l’esclusiva delle qualità etiche. È tempo di cambiare incrociando le dita. Si può anche cadere dalla padella nella brace. Di certo, però, l’attuale padella di Nardella è piena di buchi. Funziona solo per le caldarroste.
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