La Lista Stati Uniti d’Europa é partita bene per tre motivi. Il primo é che mi sembra ottima la scelta dei capolista: Emma Bonino (Nord-ovest); Graham Watson (Nord-est); Giandomenico Caiazza (Centro); Enzo Maraio (Sud); Rita Bernardini (Isole). Sono all’antica e penso che i politici abbiano il dovere di dare l’esempio ai giovani (e non solo). Sotto questo profilo Emma Bonino è un rarissimo se non unico esempio non solo per la sua lungimirante visione del futuro, ma anche per la determinazione che dimostra nelle avversità ci combattere per gli ideali in cui crede. Passando agli altri candidati so che a Firenze molti conoscono Graham Watson soprattutto come marito di Rita Giannini ,Una riforma liberale della giustizia e le battaglie per i diritti di libertà. In ricordo di Enzo Tortora – prima giornata, ma Graham ha alle spalle una straordinaria esperienza di leadership politica come europarlamentare a Strasburgo e Presidente di ALDE. Giandomenico Caiazza come presidente delle Camere Penali ha espresso in questi anni con grande rigore ed equilibrio il meglio del garantismo italiano sin dai tempi di Luciano Violante (in versione non ancora pentita) e più recentemente di Conte e dei grillini. La presenza di Rita Bernardini indica, inoltre, un promettente segno di ricomposizione delle diverse anime della diaspora radicale. E infine la presenza di Enzo Maraio, il successore di Riccardo Nencini alla segreteria del PSI esprime un dato politico a cui sono particolarmente affezionato perché allarga la lista Stati Uniti d’Europa oltre i confini liberali di Renew Europe. Qui nasce il secondo motivo di soddisfazione. Da migliorista della prima ora considero molto importante che il Partito Socialista sia tra i fondatori della lista. E’ positivo che area radical e libdem sia contaminata dai valori dalla cultura riformista e socialdemocratica. L’acronimo Lib-lab in Italia non ha avuto molta fortuna e questo é stato un guaio per la Repubblica. Nella speranza (vana) di rincorrere i 5stelle Elly Sclein ha spostato il PD su posizioni demagogiche. Da questo punto di vista il progetto della Lista per gli Stati Uniti d’Europa potrebbe costituire un bilanciamento importante per ridare un ‘impronta riformista al centro sinistra italiano. Il terzo motivo positivo é l’assenza di candidati civetta pronti a dimettersi il giorno stesso in cui venissero eletti. Una presa in giro degli elettori. Certo siamo solo agli inizi ed é presto per fare pronostici, ma la partenza é promettente. Se sono rose fioriranno.
Finalmente, la lista Per gli Stati Uniti d’Europa
Presentata ufficialmente la lista liberaldemocratica e riformista per le elezioni europee. Un voto sicuro per costruire una vera Europa politica, saldamente ancorata nell’Alleanza Atlantica. Capilista di grande spessore.
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