Che stranezza! Di Maio & Soci stanno distruggendo la democrazia liberale di questo paese (prescrizione, taglio dei parlamentari, vincolo di mandato, neostatalismo, ecc.ecc.) ma il paese non reagisce. L’Italia Bella non reagisce. Non una sardina che si mobiliti. Niente Anpi a chiedere di cantare tutti assieme Bellaciao. Non un sindacalista che porti in piazza i diritti sfregiati da Bonafede (che sono anche i diritti dei lavoratori). Non un NO forte e chiaro da parte del Grande Partito dei post-comunisti-post-democristiani. Non un costituzionalista di quelli che si stracciarono le vesti contro il referendum renziano, non un intellettuale di quelli che urlano sdegnati nello studio di Lilli Gruber.
Un silenzio di morte. Negli anni passati la macchina dell’Italia Bella si mosse con ferocia contro quanti minacciavano (questo si disse) la Costituzione e la democrazia. E fece a pezzi Craxi, il cinghialone che voleva il presidenzialismo. E poi Berlusconi, che portava al governo (orrore) fascisti e leghisti. E poi Renzi, l’uomo solo al comando. E infine Salvini, il Truce dei “pieni poteri”. E il canovaccio si è ripetuto sempre eguale. La sinistra, le sue teste pensanti, i suoi giornaloni, le sue tv, i suoi reperti archeologici, le sue schiere parlamentari, tutti si muovevano all’unisono contro la reazione incombente. Il passaparola funzionava. Ora e sempre Resistenza.
Ma oggi che qualcosa sta davvero accadendo e che le minacce diventano legge dello Stato, oggi niente. Oggi nessuno sembra voler alzare una barricata, come sarebbe urgente, di fronte all’attacco alla democrazia rappresentativa da parte dei demagoghi grillini, di fronte alle piccole tattiche, alle faide intestine, agli slogan furbeschi di un ceto politico impreparato, inadeguato, privo di cultura politica, oltre che di cultura storica. Rischiamo di svegliarci in una democrazia illiberale, senza neppure aver capito come ci siamo finiti.
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