Dopo aver visto l’ultimo filmato diffuso dal New York Times, che è un autentico santuario del giornalismo, filmato che mostra una fila di civili ucraini a Bucha mentre vengono spinti da un soldato russo verso il luogo della loro esecuzione, mi è venuto in mente Carlo Freccero: ex direttore di Rai Due, sempre presentato come sommo esperto di comunicazione e massmediologia, sostenitore accanito del metodo cartesiano al punto da aver fondato con altri saggi la “Commissione dubbio e precauzione” riguardante la validità della campagna vaccinale.
Ci ricordiamo tutti quello che il massmediologo dubbioso disse quando iniziarono a circolare i video degli orrori compiuti in Ucraina, a Mariupol con le vittime del bombardamento dell’ospedale pediatrico e a Bucha dove vennero ripresi i cadaveri di civili abbandonati per strada dopo il ritiro delle forze russe?
Disse che si trattava di una “fiction televisiva”. Dove i feriti, i morti carbonizzati, i cadaveri con le mani legate dietro la schiena erano tutte “comparse televisive”.
Sia chiaro: non era solo Carlo Freccero a pensarla così, e molto probabilmente egli continua a pensarla allo stesso modo anche dopo la visione dell’ultimo video di Bucha. Nelle televisioni italiane, infatti, abbiamo ascoltato comizi e teorie giustificazioniste di ogni tipo e di vario spessore culturale: col ritorno sulla scena dei pensionati arruffapopolo come Michele Santoro fino al più celebre filoputiniano di tutti, il prof Orsini, e la lista si potrebbe allungare di molto. Al punto che verrebbe da pensare che se l’Operazione speciale voluta da Putin in Ucraina ha prodotto scarsi risultati militari e notevoli massacri, in Italia invece ha funzionato benissimo: perché la propaganda putiniana ha trovato ampio spazio nei talk dove, con la scusa dell’audience e della libertà d’espressione, hanno potuto esprimere le loro tesi i giornalisti stipendiati da Mosca (quelli che nemmeno pronunciano la parola “guerra” perché lo Zar l’ha proibita), così come i sostenitori nostrani del nazionalismo russo, gli antiamericani di destra e di sinistra, e finanche i complottisti ieri no-vax e oggi no-war.
Sulla questione dell’antiamericanismo e dell’ostilità contro la Nato, si potrebbe aprire un capitolo a parte che rinvio ad altra occasione. Ora mi limito a prendere come esempio di tale sentimento le parole recentemente pronunciate dal papa contro “l’abbaiare della Nato alla porta della Russia”. Un vero capolavoro retorico che però ha un difetto: capovolge la realtà dei fatti: il cane mordace che abbaia contro l’Europa è Putin.
Ma torniamo al cogito ergo sum cartesiano di cui Carlo Freccero è un praticante convinto, e che lo ha portato a dubitare sulla validità scientifica dei vaccini e poi sulla verità delle immagini televisive che mostrano i massacri dei civili ucraini.
Massimo Gramellini, nella sua rubrica “Il caffè”, senza nominare il massmediologo dubbioso, si augura che, dopo la visione del video diffuso dal New York Times, quelli che prima avevano dubitato ora si scusino cone segno di onestà intellettuale.
Ma io sono pronto a scommettere che Freccero non lo farà, e cercherò di spiegare perché. In realtà non sono io a spiegarlo ma una voce molto più autorevole anche se nessuno di noi l’ha mai ascoltata dal vivo: si tratta del filosofo napoletano Gian Battista Vico, che considerava Cartesio un cattivo filosofo perché narcisista. Cartesio, infatti, confondeva l’essere con l’esistere, per cui la sua nota espressione “cogito ergo sum”, che sta alla base del dubbio metodico e dello scetticismo radicale, significa che il soggetto è capace di pensare e dunque può essere certo della sua esistenza. Ma un conto è pensare la realtà, un conto è arrivare alla conoscenza della della verità, alla quale per Vico si giunge attraverso altre strade.
Anche Carlo Freccero è un pensatore narcisita – ben più modesto di Renato Cartesio, ovviamente – in quanto è convinto che la verità stia tutta all’interno di se stesso. E per questo non ammetterà mai di essersi sbagliato e di aver pronunciato una vergognosa castroneria quando ha chiamato “comparse televisive” i corpi martoriati dei civili ucraini: povere vittime di un orrendo crimine di guerra.
Lascia un commento