La Ue non è un Commonwealth
Zeffiro Ciuffoletti, Presidente ISFE, risponde alla nota di Sergio Romano sul Corriere della Sera nella quale l’ex ambasciatore sostiene la tesi che l’Unione europea avrebbe dovuto organizzarsi come il Commonwealth.
Zeffiro Ciuffoletti, Presidente ISFE, risponde alla nota di Sergio Romano sul Corriere della Sera nella quale l’ex ambasciatore sostiene la tesi che l’Unione europea avrebbe dovuto organizzarsi come il Commonwealth.
Centenario del Congresso di Livorno 1921/2021. Marco Mayer analizza come, all'epoca, la CIA "leggeva" il mutamento di posizione del PCI sulla NATO e su i suoi rapporti con Mosca.
Come si è trattato di metter mano alle riforme per incidere su consolidate posizioni di rendita si sono alzati fortissimi “venti di sbarramento”, dove forze politiche e corpi intermedi si sono dati man forte per svuotare le proposte di riforma.
Dalla maggioranza della politica italiana Draghi è stato accettato più per necessità che per convinzione. Inevitabile che la sua azione ne risenta. Se ora i riformisti non alzano la testa, l’Italia perderà la sua ultima occasione.
Il “semipresidenzialismo di fatto“ (con Draghi al Colle) è una formula irrealistica e priva di senso. Enrico Letta non ripeta l’errore di Achille Occhetto nel 1994
La nostra Carta consente già oggi, in caso di necessità, una possibile dilatazione “a fisarmonica” del ruolo del Capo dello Stato, in senso “semi-presidenzialistico”: lo si è visto sia con Giorgio Napolitano, sia con Sergio Mattarella.
È contro Matteo Renzi che lo sputtanamento mediatico tocca il suo apice, e dimostra ancora una volta l’esistenza di un legame perverso tra parte della magistratura, stampa e politica.
Nessuna voglia di contestare Salvini. Il progetto del Ministro Gorgetti è quello di diventare il capo assoluto del “partito di Draghi” in previsione di una salita al Colle di Mister BCE.
Presidente della Repubblica o Presidente del Consiglio? Il dibattito sul futuro di Mario Draghi non conosce sosta. Una sola certezza: l’Italia non può fare a mano del suo cavallo di razza.
Nove mesi al governo e l’Italia sta imponendosi, finalmente in positivo, all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale. Mario Draghi ha calato il settebello.
Da cenerentole dei due poli ad indispensabili interlocutori nella scelta del nuovo Capo dello Stato. Il destino politico di Silvio Berlusconi appare legato inscindibilmente a quello di Matteo Renzi.
Di fronte alla globalizzazione i singoli Paesi non hanno gli strumenti adeguati per risolvere le crisi aziendali. Serve una governance coordinata almeno a livello europeo. Restano poi da affrontare i problemi legati alla riconversione del settore automobilistico con il passaggio all’elettrico. Intervista di Luciano Pallini.
Una nota dell’Istituto Bruno Leoni sul DDL Concorrenza. La riforma dei Servizi Pubblici Locali va bene ma bisogna ripensare la clausola sociale. Serve il coraggio di andare oltre.