Le ragioni di una scelta
Il governo PD – 5Stelle è figlio di un momento tutto particolare. C’è l’esigenza di ridimensionare Salvini. Ma non sarà facile far decollare l’esperimento.
Il governo PD – 5Stelle è figlio di un momento tutto particolare. C’è l’esigenza di ridimensionare Salvini. Ma non sarà facile far decollare l’esperimento.
Per un partito la strategia è un valore. Non si vive di tattica. Se il PD punta ad essere una moderna forza riformista e liberale, non può allearsi con i 5Stelle che, fra l’altro, gli stanno imponendo l’agenda
Come evolverà la situazione economica in questo quadro di incertezza politica? Le previsioni non sono positive ed entro il 15 ottobre deve essere inviata alla CE una bozza della legge di bilancio.
Renzi, con la sua proposta, è tornato al centro della vita politica italiana. Intanto le urne sembrano allontanarsi e tutto corre il rischio di restare come prima.
Nessun rimpianto per il governo. Resta ora da vedere cosa fare. Quattro priorità: lavoro, economia, difesa del territorio e welfare. La cosa migliore è andare al voto.
I due Matteo dimostrano di essere gli unici due leader in campo. Uno, cinico, l’altro, pragmatico. Il cinico prepara più scacchiere, l'altro ne tiene nascosta una tutta sua. Popcorn dopo Ferragosto.
Il governo istituzionale ha il solo scopo di impedire a Salvini di fare una manovra tutta a debito che ci porterebbe automaticamente fuori dall’Europa.
Non si tratta di salvare Renzi e la Boschi ma di evitare il naufragio del Paese
Governo: vince la Lega di Giorgetti. Salvini, con le spalle al muro, è stato costretto a staccare la spina a Conte. Ma lo scenario è ancora apertissimo.
Il PD rompe gli indugi e, dopo il dibattito in Senato, presenta la mozione di sfiducia individuale a Salvini. Lo scopo è quello di mettere in difficoltà i 5Stelle obbligandoli a difendere il segretario leghista.
Esce allo scoperto, nel PD, la frangia che punta all’intesa con i Cinquestelle. A guidarla Dario Franceschini, un vecchio, di militanza, e navigatissimo politico democristiano che nella sua lunga carriera politica ha sempre messo le vele al vento.
Passa dall’Europa la strada per l’avvicinamento fra PD e 5Stelle. E fra i Democratici sta venendo allo scoperto chi punta ad un Conte bis appoggiato dall’inedita maggioranza. Salvini che l’ha capito non provoca la crisi.
Sempre più evidente, all’interno della Lega, la contrapposizione fra Giorgetti, esponente di punta del vecchio partito bossiano, e Matteo Salvini che privilegia l’asse con Di Maio. Al segretario leghista l’aiuto, insperato, dei NO-TAV.
Non tanto le tangenti quanto il rovesciamento della collocazione internazionale dell’Italia, questo il risvolto più pericoloso dell’affaire Metropol. A rischio la sicurezza degli italiani.