La guerra a Israele si combatte anche a parole
Quando si grida nelle piazze «From the river to the sea Palestine will be free», non si stanno chiedendo «due Stati per due popoli», ma si aggredisce l'esistenza Israele.
Quando si grida nelle piazze «From the river to the sea Palestine will be free», non si stanno chiedendo «due Stati per due popoli», ma si aggredisce l'esistenza Israele.
Il discorso di Draghi costituisce una utilissima piattaforma per avviare una discussione politica seria sul futuro dell'Europa e sull'Europa del futuro. Nel testo si trovano tutti i principali temi strategici su cui i partiti politici dovrebbero prendere posizione in vista delle elezioni europee.
In Kosovo la coesistenza della larga maggioranza albanese con la minoranza serbo-ortodossa e con gli altri gruppi minori è stata quasi sempre difficile e tormentata nel corso della storia.
Senza una vera politica estera basata su decisioni a maggioranza l' Europa non solo non può affrontare le sfide globale, ma neppure la polveriera dei Balcani.
Allargare la platea degli attori politici coinvolti nella preparazione del G7 e' una sfida impegnativa perché si tratta di conciliare interessi e percezioni divergenti. Tuttavia è fondamentale adeguare la politica internazionale alla mutata realtà che caratterizza il mondo contemporaneo.
Il leader kazako tenta di continuare nella sua politica ambigua, sottolinea che i gesti di solidarietà verso l'Ucraina sono dovuti esclusivamente a iniziative private però non riconosce le repubbliche di Luhans’k e Donec’k.
Molte critiche a Macron per le sue affermazioni su Taiwan. Ma Macron non ha detto che gli USA non dovrebbero difendere l’isola ha detto solo che “non è nell’interesse europeo partecipare alla difesa di Taiwan”. Tutto qui.
Delle prossime elezioni presidenziali parlano pochissimo i media internazionali. In Russia non si è ancora aperto nessun dibattito pubblico, anche se ne discute molto in privato all' interno dei numerosi e concorrenti cerchi magici della nomenklatura
È triste, proprio nel giorno della memoria della Shoah, che l'Università Ca' Foscari di Venezia pubblicizzi, con foto civettuola e compiacimento mediatico, un incontro con la «special rapporteur on the occupied palestinian territories» Francesca Albanese.
Le proteste degli israeliani contro la riforma fanno appello a principi squisitamente liberali, non democratici: occorrono istituzioni sovra-democratiche – come la Bagatz – che correggano le iniziative illiberali dell’esecutivo, ergo del legislativo eletto.
La pace della Cina è una «guerra di posizione», che si svolge all'insegna della parola più abusata del nostro tempo. Una pace in guerra. Un modo di mandare in confusione il mondo occidentale.
Il bilancio di questa guerra in vite umane è spaventoso. Secondo il New York Times del 21 febbraio, dall’inizio dell’invasione russa avrebbero perso la vita 200.000 soldati russi e 100.000 ucraini, a cui dovrebbero essere aggiunti 30.000 civili.
Il 24 febbraio sarà un anno da quando la Russia ha invaso l’Ucraina e ancora non si vedono all’orizzonte concrete possibilità di pace. Biden è andato a Kiev, Putin ha sospeso l’adesione al trattato START e la guerra continua.