La ricetta per la crescita
Riprendiamo un articolo dell’Istituto Bruno Leoni. Per crescere serve la globalizzazione, non ci vuole il rientro a casa delle aziende che avevano delocalizzato.
Riprendiamo un articolo dell’Istituto Bruno Leoni. Per crescere serve la globalizzazione, non ci vuole il rientro a casa delle aziende che avevano delocalizzato.
L’Italia rischia una frammentazione del quadro politico, economico e territoriale, che può bloccare la ripresa. Non a caso, l’ultimo convegno della Banca d’Italia ha inserito il Mezzogiorno in una prospettiva mondiale, riproponendolo quale essenziale snodo di una questione nazionale.
In Toscana la moda è uno dei settori con le migliori performance. E’ diminuito il tessile e cresciuti abbigliamento e pelletteria. Essenziale far sentire la voce del distretto a livello europeo.
Le sanzioni stanno mettendo in ginocchio l’economia russa che anche a cose normali non brilla di suo. Il rafforzamento del rublo, contrariamente a quanto alcuni vogliono far credere, è un altro indicatore di difficoltà.
Questa lunga età di crisi può aprire le porte a nuove occasioni di crescita solo se si colgono le opportunità intrinseche a una transizione e se lo sguardo rivolto ai processi mondiali.
Tutte le entrate comunali sono state falcidiate dagli effetti della pandemia e dall’interruzione dell’attività economica nel 2020, ma veri tracolli hanno subito l’imposta di soggiorno e i proventi dei servizi, tra cui rientrano anche i ticket d’ingresso degli autobus turistici, e le multe.
I problemi all’ordine del giorno sono la rivalutazione dei salari italiani per tutelare il potere d’acquisto rispetto all’inflazione e l’introduzione del salario minimo di legge.
Le imprese non trovano i lavoratori ma nello stesso tempo aumentano le dimissioni. Un mercato del lavoro che rischia di spezzarsi in due.
Ciò che distingue un sistema dall’altro non è la “conoscenza esterna” ma è la “conoscenza endogena”. Sono le mille correzioni che i soggetti fanno in un sistema quando ricevono la conoscenza dall’esterno e cominciano a “lavorarci” e a interagire a livello locale.
Fare politica dovrebbe essere scegliere: quali programmi finanziare, quali iniziative intraprendere, chi deve farsene carico. Indebitandoci, proviamo a non scegliere affatto. Possiamo andare avanti così?
Pregi e difetti della nascente multiutility toscana. A settembre il progetto approderà nei consigli comunali ma a quel punto si potrà solo votare a favore o contro. Un possibile ruolo per i sindaci del territorio.
Il rispetto dei contratti e delle norme del lavoro in atto non è in discussione ma presentare la disoccupazione giovanile come il combinato disposto della propensione a delinquere delle aziende e da normative compiacenti significa non affrontare i problemi.
Le previsioni di inflazione sono segnalate al rialzo nell’eurozona, con un incremento al 6,1% nel 2022 e al 2,7% nel 2023, rispetto al 3,5% e all’1,7% dei dati precedenti. A marzo-aprile, nella stessa area, l’inflazione complessiva è salita attorno al 7,5%.