Non possiamo fare da soli
Opinione2: Proviamo a immaginare che cosa ci accadrebbe se dovessimo affrontare questa crisi spaventosa finanziandoci con buoni del Tesoro denominati in lire italiane: non li vorrebbe nessuno.
Opinione2: Proviamo a immaginare che cosa ci accadrebbe se dovessimo affrontare questa crisi spaventosa finanziandoci con buoni del Tesoro denominati in lire italiane: non li vorrebbe nessuno.
Non si può onestamente dire che i Paesi nordici abbiano tutti i torti. In Europa molte cose sono da cambiare ma la narrazione di questa UE matrigna e solo matrigna è stucchevole e sbagliata.
Una prima analisi del numero di decessi in Lombardia. Più colpite le realtà comunali più piccole. II maggiore incremento fra le. persone più anziane.
La priorità è restituire a cittadini e imprese la capacità di spesa. Snellire tutte le formalità burocratiche. Il problema dei piccoli fornitori e dei terzisti. L’analisi della situazione e alcuni suggerimenti da chi opera sul campo. Nostra intervista al Dott. Giorgio Federighi, commercialista.
Non bisogna sottovalutare i pericoli che, per la salute di tutti, possono derivare dal protrarsi del blocco delle attività economiche. Anche le attività essenziali necessitano di materie prime, semilavorati e manutenzione.
Quando sarà finita l’emergenza dovremo far ripartire l’economia, difendere per quanto si può il PIL e la stabilità finanziaria del Paese. Un compito titanico per il quale ci vorrebbe un governo con i controcoglioni.
Sintetizziamo in dieci punti l’articolo di Mario Draghi sul Financial Times. Non è in discussione se, ma come lo Stato debba intervenire. La priorità è difendere il lavoro e mantenere in vita le aziende. Non c’è futuro senza capacità produttiva.
Quattro elementi al centro dell’azione: garantire a tutti il mantenimento del reddito, intervenire sulla liquidità, rilancio della crescita attraverso gli investimenti e favorire l’innovazione. Questo articolo è ripreso da StampToscana.
Il mondo dopo il coronavirus sarà diverso. All’Italia serve un nuovo miracolo economico che dovrà poggiare sul rifiuto del protezionismo, sul rilancio dell’Europa, sull’approvazione del MES e sulla semplificazione burocratica
Oltre alla pandemia da virus abbiamo anche una pandemia di bugie che non è meno pericolosa della prima. La più grossa è che siano stati tagliati 37 miliardi alla sanità.
Ennesimo tentativo di vendere Alitalia, questa volta anche a pezzetti. Nessuno però riesce a capire perché il Paese si debba dissanguare per tenere in piedi un carrozzone che perde, da anni, due milioni al giorno.
Su previsioni economiche negative si sta abbattendo la tegola del coronavirus. Serve una cura shock per rilanciare l’economia ma, come al solito, per ottenere risultati in tempi accettabili si dovrà ricorrere a misure straordinarie.
Di Maio alla guerra di autostrade. Per dare un senso al Movimento, in crisi d’identità, viene rispolverata tutta la demagogia delle origini. Il problema però non sono i grillini, dei dilettanti allo sbaraglio, ma il PD e Italia Viva che permettono tutto questo.