Come slogan politico farebbe il suo effetto.
La cosa vera e (preoccupante) però è che per la prima volta nella sua storia, lunedì scorso, il petrolio Wti (ci sono due indici di riferimento che misurano il suo prezzo) è andato sotto zero. Ha registrato un prezzo negativo di -37,63 $. Ovvero, teoricamente, i produttori di petrolio dopo aver sostenuto i costi della estrazione, sarebbero disposti a pagare qualcuno che se lo porti via. Sembra una favola: ci fanno il pieno alla macchina, ci pagano profumatamente e per i più fortunati, ti lavano anche la macchina. No, i servizi di carrozzeria sono a parte. Fine della favola.
Torniamo alla realtà. La benzina continueremo a pagarla, sicuramente di meno, ma pagheremo. Il prezzo finale al distributore è dato dal prezzo della materia prima (in calo), il margine del distributore e il carico fiscale sul bene (imposte e accise). E in Italia sono piuttosto alte. Il crollo invece della materia prima (registrato sul mercato WTi) è invece una anomalia di origine “finanziaria”. Siamo in presenza di un calo drastico della domanda (le imprese consumano meno combustile per le produzioni), ma il prezzo negativo è dipeso dalla esistenza di numerosi operatori finanziari sul mercato, che avevano accettato di ricevere un determinato quantitativo di petrolio, in una certa data e ad un determinato prezzo (attraverso un contratto di nome future). Alla data della scadenza (ovvero della consegna fisica del bene), non potendolo ritirare “il sottostante” e non avendo neppure luoghi di stoccaggio disponibili, non solo non hanno ritirato le quantità comprate, ma anzi, si sono dette disponibili di cederlo a terzi, pagando il disturbo.
Ma il crollo del petrolio comporta forti squilibri su tutti gli altri mercati, quello finanziario in primis, poiché (semplifico per ragioni di spazio),tra le altre ragioni, le società petrolifere sono tradizionalmente fortemente indebitate e se non incassi.. non ripaghi i debiti, con tutta la catena di conseguenze già viste, purtroppo, nel biennio 2008-2009.
Insomma, per concludere, il mio consiglio è di diffidare da chi vi prometterà benzina gratis. Tutto sommato conviene (a tutti) pagarla. E poi dal mio distributore c’è la raccolta punti. Che non cambierei per nessuna ragione al mondo. Manco se mi dovessero dare benzina gratis.
Per chi fosse interessato è possibile accedere alla versione video con i fatti salienti della settimana nella rubrica il RIPApasso della settimana all’indirizzo: https://youtu.be/EVxcf5Pux0I
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