L’enigma della successione
Si fa ingarbugliata la successione a Mattarella. Mario Draghi, per la politica italiana, è troppo bravo, autorevole e preparato, Silvio Berlusconi non lo vogliono nemmeno i suoi e il PD non è pervenuto.
Si fa ingarbugliata la successione a Mattarella. Mario Draghi, per la politica italiana, è troppo bravo, autorevole e preparato, Silvio Berlusconi non lo vogliono nemmeno i suoi e il PD non è pervenuto.
La vera perla della retorica nogreenpassista e novaccinista ce la siamo sorbita grazie al giurista Ugo Mattei che ha detto che lui e quelli come lui oggi sono la Resistenza. Francamente troppo
Quando si capirà che la storia degli ultimi quarant’anni è stata fortemente viziata e segnata dalle cesoie di Mani Pulite, solo allora la politica potrà riprendersi il posto che le spetta.
L’ex senatore Pittelli, agli arresti domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa, è stato rispedito in carcere per aver scritto una lettera in cui chiede aiuto. Ma il reato dov’è?
Se l’Europa vuole continuare a esprimere un modello di società alternativa ai sistemi autoritari che la circondano dovrà necessariamente ritrovare la sua anima profonda che è fatta anche anche di tradizioni religiose.
La scrittrice che ha inventato la saga di Harry Potter è incappata nell’ostracismo del movimento Lgbt inglese per aver detto che l’identità femminile o maschile è prima di tutto un fatto biologico.
Da ora in poi i grillini non parleranno più nei talk e nei tg della Rai. I telespettatori non avranno più la possibilità di ascoltare le gaffes esilaranti di Toninelli o le supercazzole di Bonafede, e neppure le boutade dell’Azzolina sui banchi a rotelle.
È contro Matteo Renzi che lo sputtanamento mediatico tocca il suo apice, e dimostra ancora una volta l’esistenza di un legame perverso tra parte della magistratura, stampa e politica.
Presidente della Repubblica o Presidente del Consiglio? Il dibattito sul futuro di Mario Draghi non conosce sosta. Una sola certezza: l’Italia non può fare a mano del suo cavallo di razza.
La politica dei grandi partiti non ha ancora preso una direzione chiara. Letta, rincuorato dal voto amministrativo, punta ad una riedizione dell’Ulivo, Berlusconi, che spera nel Colle, almeno per ora non può staccarsi dai sovranisti.
I leader di Forza nuova sono riusciti a cavalcare l’ondata di proteste contro il Green pass e hanno sapientemente fatto la regia della guerriglia urbana. Ma Forza Nuova e Casa Pound sono movimenti molto minoritari e gli italiani hanno un’alta coscienza civile.
Non c’è dubbio che Mario Draghi sul piano nazionale si sta muovendo proprio in questa direzione. Oggi. Ma domani: che succederà quando diventerà necessariamente il nuovo Presidente della Repubblica?
Oggi Giorgetti non è più semplicemente il volto perbene della Lega, che si accontenta di lavorare nell’ombra limitandosi, da vicesegretario, a sfumare le intemperanze del capo. E’ uno dei punti di riferimento dei moderati italiani.