Pistoia, il disastro dello sport
Nelle passate elezioni amministrative a Pistoia, lo sport fu uno dei cavalli di battaglia del centrodestra che poi vinse le elezioni. Ma dopo 5 anni il bilancio è, se possibile, ancora peggio.
Nelle passate elezioni amministrative a Pistoia, lo sport fu uno dei cavalli di battaglia del centrodestra che poi vinse le elezioni. Ma dopo 5 anni il bilancio è, se possibile, ancora peggio.
Abbiamo il gas ma non lo estraiamo per tutelare l’ambiente. E grazie alle scelte del governo Conte-Salvini spendiamo, per gli approvvigionamenti dall’estero, almeno tre volte tanto.
Gli italiani sono talmente sfiduciati che non fanno più caso ai tanti giri di valzer della politica. E’ cambiato il direttore d’orchestra, la musica è diversa. E se si vuole continuare a ballare, bisogna seguire i nuovi motivi, anche alla faccia della coerenza.
Dalla nascita ad oggi il PD ha oscillato continuamente da una posizione di centro-sinistra ad una di sinistra. Il risultato è stato disastroso. Il partito ha perso, ogni anno, l’1% dei consensi. Ora è l’ora di scegliere e di tenere la barra dritta.
Il si al MES di Forza Italia cambia in prospettiva il quadro politico. Si intravede all’orizzonte la possibilità di azzerare la sbornia populista e di far uscire il paese dalle inevitabili difficoltà economiche post-pandemia.
Ennesimo tentativo di vendere Alitalia, questa volta anche a pezzetti. Nessuno però riesce a capire perché il Paese si debba dissanguare per tenere in piedi un carrozzone che perde, da anni, due milioni al giorno.
Giusto non fare polemiche di fronte all’emergenza del coronavirus ma sia pure di passaggio non si può non dire che Conte e Speranza non sono stati all’altezza della situazione. Ancora una volta è la riprova che uno non vale uno.
Sul taglio dei parlamentari il PD si è arreso ai grillini. La foglia di fico dell’intesa, tutta da fare e da trovare, su alcune misure correttive è solo un pannicello caldo che non cambia la sostanza delle cose: il PD si sta grillizzando.
Passa dall’Europa la strada per l’avvicinamento fra PD e 5Stelle. E fra i Democratici sta venendo allo scoperto chi punta ad un Conte bis appoggiato dall’inedita maggioranza. Salvini che l’ha capito non provoca la crisi.
Siamo alla fanta-economy. I gialloverdi, rispolverano un’antica usanza della Chiesa, cambiano nome alle cose per far vedere che mantengono la parola data. Purtroppo il conto di tanta cialtroneria lo dovremo pagare noi.
Dalla Sicilia l’embrione di un fronte anti-sovranista. A Gela un inedito esperimento che punta a mettere insieme le componenti liberal degli elettorati del PD e di Forza Italia.
All’opposizione di questa maggioranza e di questa opposizione, secondo una celebre frase di Pannella. E’ indispensabile privilegiare la strategia sulla tattica, senza avere troppa fretta di tornare al governo.
L’economia va a rotoli. Entro tre mesi servono scelte radicali e coraggiose. La Lega è tentata di andare al voto ad ottobre per non ammettere il fallimento e cercare di dar vita, con la Meloni, ad una maggioranza di stampo sovranista.